Le affermazioni sul “Lotto Zero” diffuse dal sottosegretario ministeriale Turco delegato agli “investimenti” , secondo cui tale folle opera sarebbe la “priorità” del Molise, dimostra in modo clamoroso quanto il potere centrale sia lontano dalle reali esigenze territoriali  e quanto sia invece vicino alle operazioni di mera speculazione delle cricche del cemento decise nelle segrete stanze.

Rendiamo edotto il sottosegretario Turco di cosa di tratta: 5 Km per collegare il bivio di Pesce e quello di Miranda con otto viadotti e due gallerie per un costo che è arrivato – sinora – a 174 milioni (170 costo dell’opera più 4 costo della sola progettazione), vale a dire circa 35 milioni a Km. Una evidente follia già lievitata incredibilmente dai 18 milioni del 2005 ai 174 milioni di oggi (per ora) e dunque i 130 milioni già non bastano a fronte dei 174 programmati (per ora).

La mega opera non serve ad abbreviare la distanza tra Isernia e Castel Di Sangro perché tale giusto obiettivo è già raggiunto con il lotto uno che parte dal bivio di Miranda, né serve a decongestionare il traffico su Isernia Nord.

Perciò, nella petizione argomentata in dettaglio e diffusa dal Comitato popolare “NO LOTTO ZERO” (sostenuto da noi e da tante altre associazioni locali) ed indirizzata anche al Ministro delle Infrastrutture sin dal precedente governo giallo-nero, è stata rivolta l’istanza di non sottrarre tali ingenti risorse di 174 milioni alle opere realmente utili, dilapidandole per un progetto inutile e dannoso all’ambiente e all’erario, bensì di impiegarle per infrastrutture realmente utili connesse ad un grande piano di occupazione per l’edilizia e all’esigenze infrastrutturali reali del nostro territorio, a partire dal piano per il risanamento delle zone franose e di dissesto idrogeologico,  alla riqualificazione  dell’attuale rete viaria fatiscente, alla tangenziale di Venafro onde evitare l’inquinamento della città ed accelerare il collegamento con Roma, tanto per fare alcuni esempi.

Si ricorda inoltre che si è anche in attesa dell’esito dell’inchiesta erariale e penale in corso su tale vicenda del “lotto zero” e si contesta il metodo autocratico nell’ignorare l’argomentata istanza del Comitato NO LOTTO ZERO ove sono illustrate con dovizia di dettaglio le ragioni sia sociali e ambientali sia di illegittimità del NO a tale spreco, con le proposte di impiego alternativo di tali fondi in un piano straordinario per l’occupazione e le opere che servono realmente in questa provincia, già depauperata di servizi essenziali a partire dalla sanità e dai trasporti.

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI –                                                                                SEZIONE MOLISE