Isernia – Lombardozzi replica alle accuse dei Popolari

Il presidente del consiglio comunale di Isernia, Giuseppe Lombardozzi, interviene in relazione alle incomprensioni sorte in merito alla mancata convocazione del consiglio comunale
«Sulla richiesta pervenuta in data 27 aprile da parte di undici consiglieri comunali di convocazione dell’assise – ha dichiarato Lombardozzi – ritengo che la stessa richiesta sia tesa a ‘deliberare’ su alcuni argomenti.
Conformemente alla tesi che ritengo preferibile e che ho sempre osservato durante il mandato presidenziale, il consiglio deve essere convocato in vista delle adozioni di decisioni di sua competenza e quindi in presenza di richieste che siano idonee a tradursi in concrete proposte di delibera da adottare.
Mi vedo però costretto a rilevare – ha proseguito il presidente Lombardozzi – che le richieste avanzate sono estremamente generiche e prive di qualsiasi riferimento alle decisioni da sottoporre al consiglio.
Per tali ragioni Giuseppe Lombardozzi ha ritenuto di non essere in grado di procedere alla formulazione dell’ordine del giorno in quanto «i consiglieri non potrebbero essere tempestivamente informati delle proposte di deliberazione e ciò in palese contrasto con l’articolo 39 del Tuel 267/2000 nonché dell’articolo 33 dello Statuto Comunale e dell’articolo 19 del regolamento del consiglio comunale»
Lombardozzi ha quindi invitato i consiglieri richiedenti ad integrare la richiesta già formulata con la presentazione delle proposte che si intendono sottoporre al consiglio.
Dopo l’inserimento all’ordine del giorno saranno poi rese note, come da prassi, a tutti i consiglieri, ai sensi e nelle modalità indicate dalla normativa.
«In alternativa – ha dichiarato Lombardozzi – gli argomenti indicati, qualora siano privi di concrete proposte da sottoporre al consiglio, potrebbe essere trattati sotto forma di interrogazioni e/o interpellanze».
In tal senso il presidente del consiglio attende cenno formale di condivisione in seguito al quale, ricorrendo agli istituti sopraindicati, provvederà ad inserire gli argomenti all’ordine del giorno.
«Peraltro la missiva del 6 maggio inviata ai consiglieri richiedenti rispecchia in pieno quanto affermato precedentemente»