di Pietro Tonti
Draghi prosegue con il secondo giro di consultazioni, questa dovrebbe essere la settimana decisiva dopo aver sentito le parti sociali ed entro domani, giovedì, il M5S dovrebbe raccogliere i consensi o un diniego alla conduzione del nuovo governo sulla piattaforma Rousseau.
Sono tutti in attesa anche nel Molise, soprattutto nel centro destra, oltre per il varo del governo tecnico politico, anche per le beghe di casa nostra, da risolvere dopo l’insediamanto ufficiale di Mario Draghi.
Infatti, tutti confidano nell’intervento dei vertici nazionali dei partiti per trovare intese e mettere pace tra le anime distanti anni luce dal confluire in un’unica direzione conciliatoria, in vista dell’appuntamento con le comunali di Isernia.
Unico dato attendibile la volontà unanime di non voler ricandidate il sindaco uscente.
Bocche cucite, dopo la riunione di sabato l’altro e il passo in avanti successivo, della Coordinatrice di Forza Italia On. Annaelsa Tartaglione che avrebbe trovato intese con la Lega, per la scelta del candidato al vertice di palazzo San Francesco, nella persona dell’Avv. cons. Comunale Raimondo Fabrizio .
L’intenzione della candidatura di Fabrizio è ben nota da mesi, ma l’accordo con la Lega è apparso inverosimile dalle prime battute; il fatto che non sia stato smentito da successivi comunicati stampa potrebbe dar adito ad una certa verità.
Si è preferito il silenzio che in questo momento appare come un assenso intenzionale, eppure il Deputato Jari Colla Coordinatore regionale del carroccio in Molise, data l’amicizia oramai consolidata con il Consigliere Commercialista Stefano Testa, avrebbe sicuramente preferito puntare su quest’ultimo quale candidato sindaco; si ignora quali siano le intenzioni di ognuno e se ci sia questa confluenza dei due partiti di centro destra su un’unica figura. Qualora ci fosse, parrebbe estremamente anticipata, in quanto si sa bene che senza unità, di tutti i partiti su un unico candidato, si rischierebbe di tornare alle urne con due candidati di centro destra e riavere per ancora 5 anni divisioni estreme, come è accaduto con l’attuale esecutivo d’Apollonio, schiacciato in Consiglio dall’opposizione dai consiglieri di centro destra che appoggiarono nelle elezioni comunali Gabriele Melogli.
Insomma, difficile poter governare senza una unità completa. In questo momento solo i vertici nazionali dei partiti quindi, hanno la facoltà di poter riunirsi ad un tavolo di concertazione e trovare una direzione condivisa.
Prende forma e va maturando un’altra ipotesi che escluderebbe accordi tra i partiti di centro destra. Si punterebbe in maniera trasversale a liste civiche in cui si ritroverebbero anime anche equidistanti dal punto di vista ideologico, le quali punterebbero su un candidato politico – già individuato – su cui poter catalizzare l’attenzione di un ampio elettorato come accadde con ” Il Ponte” trent’anni fa con l’elezione di Marcello Veneziale a sindaco.
Come evitare di citare Giambattista Vico e i suoi corsi e ricorsi storici, i quali si ripresentano quando il dominio della ragione cade nell’astrattezza, nelle idee politiche alla deriva – come in questo momento – in cui solo i personalismi hanno preso il sopravvento; quale momento migliore per guardare al passato con luce nuova, per ridare a Isernia un buon governo?