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L’inciviltà non ha età, razza e ceto sociale. Se uno è incivile lo è e basta! Un incivile è anche un maleducato. Dal degrado al vandalismo in città il confine è labile: il “caso” del migrante che ha urinato dietro la Fontana Fraterna, i tanti isernini che si divertono a far diventare il centro storico e i suoi vicoli una porcilaia, la stazione ferroviaria trasformata in piazza di spaccio e ritrovo di sbandati, alcolizzati e tossici; poi c’è chi ama imbrattare o distruggere i beni di pubblica utilità. Questo solo per citare alcuni esempi.

Soprattutto in estate si scatenano i peggiori istinti. Se non si riesce neppure a mantenere in condizioni decenti un piccolo centro storico, bisogna davvero preoccuparsi! Sarebbe ora di reprimere certi comportamenti fuori luogo e vergognosi con dei controlli accurati. Essere multati per aver gettato rifiuti a terra dovrebbe essere la prassi e, forse, aiuterebbe a non far ripetere certi gesti imbecilli. Idem per chi è amante della minzione all’aperto; in questo caso, oltre alla multa, dovrebbe anche ripulire il suo capolavoro.

In questi giorni ha suscitato un vespaio di polemiche il gesto esecrabile di un richiedente asilo che ha deciso di fare i suoi bisogni alla luce del giorno come se fosse la cosa più naturale del mondo. Inutile dirlo: la reazione del web è stata fortissima. La polemica è divampata come un incendio e rischia di far aumentare la tensione nel capoluogo pentro sul tema dell’accoglienza. Noi non vogliamo difendere il comportamento vergognoso del giovane migrante, che va stigmatizzo e respinto con fermezza, ma bisogna anche dire che tra i nostri concittadini c’è chi fa di molto peggio.

L’uomo andava identificato e multato per atti contrari alla pubblica decenza. E’ vergognoso che la città offra un’immagine così degradata. L’assenza assoluta di regole e la tolleranza verso tutte le forme di inciviltà, hanno portato Isernia a questi livelli mai toccati prima.

Assistiamo increduli, e anche un po’ impotenti, a scene di vita inusuali che, in molti casi, fanno ribrezzo. Difficile abituarsi a siffatte situazioni che non ci appartengono. Qualcuno potrebbe obiettare: ma qual è la novità? Come dargli torto! Non è più il caso di considerare normale tutto quello che accade sotto i nostri occhi. Siamo abituati a considerare il bene comune come bene di nessuno: le strade, le piazze, i parchi, i giardini, i boschi, ecc., essendo un bene comune, non sono di nessuno anziché di tutti.

Latita profondamente il senso civico, quel “sentimento comunitario”, grazie al quale ogni cittadino sarebbe consapevole del fatto che la panchina ove si siede, la pensilina dell’autobus, ogni bagno ad uso pubblico, i monumenti, le strade, sono pubblici e che a questo pro occorre comportarsi in un modo da permetterne l’utilizzo anche a tutti gli altri cittadini. Un po’ di sana collaborazione tra isernini e amministrazione comunale sarebbe utile per ridare decoro alla nostra città.