da Redazione
Isernia – Aspre critiche del PD contro il Consigliere Di Luozzo, reo di cosa? Di aver allontanato il suo elettorato personale dal disastro Dem?
Comune di Isernia- La federazione provinciale del PD contro Vincenzo Di Luozzo si chiedono le dimissioni del Consigliere comunale, reo di aver cambiato casacca dal PD e confluito nei Popolari per l’Italia di Vincenzo Niro.
Un attacco diretto al Consigliere comunale Vincenzo Di Luozzo, colpevole di aver indebolito il ruolo delle minoranze in consiglio comunale. Una nota forse stonata quella dei dem su Di Luozzo, in quanto lo si colpevolizza attraverso un comunicato, di aver mortificato la volontà degli elettori che lo avrebbero votato in quanto rappresentante del Partito Democratico.
Siamo in un centro talmente piccolo che far bere alla gente certe affermazioni è impossibile. Per chi conosce la realtà e Di Luozzo, sa bene che l’elettorato dell’attuale consigliere comunale non è dettato dal partito di appartenenza, ma dalla persona. Cosa vuol dire? Di Luozzo, di per sé un professionista stimatissimo nell’ambiente isernino e ben oltre le aspettative di chi oggi con l’indice accusatore lo rimprovera di avere saltato il fosso per confluire con i Popolari per l’Italia di Niro. Qualora si fosse candidato con il partito dello “gnocco fritto” avrebbe riscosso lo stesso successo elettorale. I voti di Di Luozzo sono i suoi e basta, di quale partito o appartenenza si blatera?
Poi le accuse di trasformismo giungono anche da esponenti del PD che qualche scheletro nell’armadio a livello politico c’è l’hanno eccome. Uno dei massimi vertici dei Dem cittadino, Franco Capone alle passate elezioni comunali ha appoggiato il contestatore per eccellenza del PD Cosmo Tedeschi, ben lontano dal partito che ora Capone vuole rappresentare. Per non parlare di Micaela Fanelli Consigliere regionale Pd nel Molise e, contemporaneamente assessore in un Comune a giunta di centrodestra, quello di Pontecorvo (FR), questione che è finita per il controsenso politico anche sul nazionale. La giustificazione della Fanelli: “Svolgo questo ruolo gratis”. Filantropia pura nei confronti di una giunta di centro destra, mentre Di Luozzo oggi è sotto i riflettori per aver scelto di non portare più il suo elettorato – personale -nella direzione del disastro e del nulla assoluto, naturalmente gratis per restare in tema fanelliano.
Quindi i toni accusatori diretti nella persona di Di Luozzo, sono impropri e fuorvianti, un PD che cerca visibilità in una città in cui sono rimasti solo i radical chic a leccarsi le ferite dopo il 4 marzo, con la speranza di una rinascita dopo anni di grande delusione generale e la prova elettorale votata alla distruzione totale.
Potremmo affermare: da che pulpito viene la predica. In un PD delle critiche interne aspre e assurde; nelle assemblee regionali dove negli ultimi quattro anni è prevalsa solo la voglia di potere, lontana dalla realtà dei cittadini, sfiduciati, sfibrati, senza lavoro, alla canna del gas. Citando il personaggio più importante della storia: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”. In questo contesto la lapidazione per le accuse rivolte al consigliere Di Luozzo sarebbe garantita.