INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA DOCUMENTARIA SULLA STORIA ISTITUZIONALE DELL’ITALIA REPUBBLICANA

Questa mattina, a Isernia, nei locali di Palazzo san Francesco, è stata inaugurata la mostra documentaria intitolata: «I valori del Molise nella storia istituzionale dell’Italia repubblicana: un’anteprima dell’archivio Lello Lombardi». L’esposizione è stata organizzata dalla Fondazione Lello Lombardi, con la partnership dell’Istituto Luigi Sturzo e dei Comuni di Isernia, Pesche e Sant’Angelo del Pesco.

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La manifestazione è stata aperta dal sindaco di Isernia Giacomo d’Apollonio. Questo il suo intervento:
A nome dell’amministrazione comunale di Isernia, porgo un saluto di benvenuto ai rappresentanti della Fondazione Lello Lombardi e dell’Istituto Luigi Sturzo, che fra poco inaugureranno una interessante mostra sui «Valori del Molise nella storia istituzionale dell’Italia repubblicana».
Saluto, inoltre, i relatori che prenderanno la parola dopo di me, nonché le autorità civili, militari e religiose presenti, e naturalmente anche gli amministratori e i cittadini che sono in questa sala.
Un saluto particolare lo rivolgo alla rappresentanza degli Istituti superiori della città: ai dirigenti, ai docenti e, innanzitutto, agli studenti, ai quali la mostra è dedicata con l’intento di trasmettere alle nuove generazioni i grandi valori della libertà e della democrazia.
Si tratta d’una esposizione che, attraverso i documenti provenienti dall’Archivio Lello Lombardi, ci consente di ripercorrere alcune tappe della storia dell’Italia repubblicana, con una visione anche molisana e isernina. Molti di coloro che oggi sono qui hanno conosciuto il senatore Domenico Raffaello Lombardi, ripetutamente eletto nella nostra circoscrizione e che fu Sottosegretario in vari governi. Fra le tante importanti iniziative che segnarono il suo impegno politico a favore del nostro territorio, intendo in questa occasione ricordare soprattutto quelle che, dopo un iniziale suo disegno di legge risalente al 1977, condussero alla nascita dell’Università degli Studi del Molise nel 1983.
Per gentile concessione della Fondazione, conservo nel mio ufficio, qui a palazzo San Francesco, una copia d’un giornale stampato a Isernia e diretto da Lello Lombardi. Il giornale si chiamava “Libertas” e la copia porta la data del 5 Marzo 1946. Lombardi, all’epoca, non aveva ancora compiuto 18 anni. Era giovanissimo ma già proiettato verso una intensa attività politica nei ranghi della Democrazia Cristiana. Questa edizione del suo giornale, fra le tante notizie, riporta anche la cronaca della visita che l’onorevole Bernardo Mattarella, il padre dell’attuale Presidente della Repubblica, fece a Isernia il 17 febbraio 1946 pochi mesi prima d’essere eletto nell’Assemblea Costituente.
L’articolo di fondo, a firma proprio di Lello Lombardi, si intitolava «Rinnovare il Comune!» e contiene concetti attualissimi che, pur nella loro semplicità, sono fondamentali insegnamenti di democrazia, con l’uso ripetuto di parole di grande valore come Onestà, Libertà, Giustizia.
Una frase, in particolare, colpisce il lettore di tale articolo, e ancor più colpisce chi, come me, si trova oggi a ricoprire la carica di Sindaco di questa Città:
«Il Comune è alla base dello Stato – scrisse Lombardi –, il Comune crea lo Stato e alimenta lo Stato», aggiunse.
Non si può che condividere: l’Italia è fatta di tante città e tanti paesi che ne sono lo scheletro, l’ossatura indispensabile, ma ne sono anche il cuore pulsante e l’anima identitaria. Il carattere solo apparentemente municipale di quell’articolo aveva, in realtà, una visione già protesa verso una dimensione nazionale: il Comune da amministrare è parte dello Stato da governare.
Come ho già detto, sono qui presenti alcuni studenti delle scuole superiori di Isernia. Hanno più o meno l’età che Lello Lombardi aveva quando iniziò la sua passione politica e quando scrisse l’articolo che ho appena ricordato.
Mi auguro ed auspico fortemente che quella sua stessa passione e l’impegno tangibile che ne seguì siano d’esempio per i nostri giovani. Ne traggano insegnamento e si lascino educare alla politica, quella vera con la “P” maiuscola, affinché il futuro ci riservi la possibilità di poter contare su una classe dirigente in grado di esercitare la giusta Democrazia, la vera Democrazia, quella che garantisce sempre l’uguaglianza e i diritti, la «Democrazia dell’Onestà», come la definì Lombardi, ossia «l’Onestà che controlla l’operato di ognuno per il bene di tutti, l’Onestà che reagisce ai privilegi, l’Onestà che ama la verità e odia il sopruso».

Le interviste audio video cliccando in basso sul video.