di Pietro Tonti

Lo avevamo anticipato in tempi non sospetti, prima delle elezioni comunali a Isernia, affermando che l’eccezionalità per l’amministrazione subentrante alla precedente, sarebbe stata l’ordinaria amministrazione.

In questo caso citavamo il riempimento delle buche nell’asfalto delle strade, il rifacimento dei marciapiedi divelti e pericolosi per i passanti, ma anche uno sguardo concreto verso il rispetto dell’ambiente e dell’ecosistema fluviale della città.

A distanza di 150 giorni dall’insediamento dell’amministrazione Castrataro, rileviamo che quelle aspettative sono state disattese, ma di cosa parliamo? Eccola foto che alleghiamo è eloquente. Il fiume Sordo a circa 300 metri dalla rivendita di materiali edili dell’azienda Valerio è bloccato da mesi da bottiglie di plastica e immondizia varia.

Possibile che nessuno da Palazzo San Francesco sia stimolato a farsi un giro, quello famoso del percorso podistico che insiste proprio sulle sponde di questo fiume, per rendersi conto dello scempio che si perpetra lungo il suo corso?

Questo dovrebbe rientrare proprio in quell’ordinaria amministrazione di cui parlavamo con preposti operai del comune attivati nella preservazione di una necessaria decenza. Il quadro oltre a essere desolante per una cittadina capoluogo, è anche assolutamente anti ecologico.

Sappiamo che le plastiche decomposte finiscono nella catena alimentare e quindi ce le ritroviamo sulla nostra tavola sotto forma di alimenti. Il degrado a cui assistiamo, ha sicuramente una matrice cittadina di ebeti che non rispettando le regole pensano che il fiume sia una pattumiera e meriterebbero multe salate o un foglio di via obbligatorio per il manicomio. Dato  che non si può controllare capillarmente il singolo individuo, allora è necessario attivarsi senza mezze misure  per tenere pulito il nostro fiume.

Basterebbe adoperarsi con solerzia di tanto in tanto con i mezzi che il comune dispone per le pulizie, magari con l’ausilio di un’associazione ambientalista o di volontari, una volta ogni due mesi stabilire una giornata di raccolta rifiuti lungo il fiume – come nel passato è accaduto – per far ritornare la situazione alla normalità.

Certamente i grandi progetti futuribili per l’ambiente sono validi come si evince da quelli  in via di definizione dall’amministrazione comunale, ma ancora più importante è non perdere il polso della realtà spicciola, proprio quell’ordinaria amministrazione che necessariamente deve accompagnare l’attività amministrativa di una cittadina. Pertanto, invitiamo gli amministratori a vivere maggiormente la città e meno il palazzo del comando, al fine di rendersi conto direttamente dello stato di abbandono di alcune aree urbane e, come in questo caso, non giungere all’evidenza di inconcepibile degrado fluviale attraverso un articolo di giornale.