E’ stato identificato dai Carabinieri, l’autore dei gravi danni causati all’interno della chiesa di San Michele Arcangelo, ubicata nella frazione di Villacanale di Agnone. La notte tra il 21 e il 22 aprile dello scorso anno, uno sconosciuto dopo aver scardinato la porta d’ingresso della chiesa, si introdusse all’interno distruggendo ogni cosa, dall’altare alle statue di Gesù Bambino, alla quale fu decapitata la testa, alla statua di Gesù Cristo a quella della Madonna, dall’ostensorio al confessionale, sputando ed urinando sulle ostie consacrate scaraventate al suolo.
Un atto vandalico di inaudita violenza, che un primo momento portò i militari intervenuti a seguire anche la pista di un episodio riconducibile al fenomeno delle sette sataniche. Un sopralluogo accurato portò all’acquisizione di importanti tracce biologiche che i Carabinieri di Agnone successivamente repertarono e inviarono al R.I.S. Reparto Investigazioni Scientifiche dell’Arma dei Carabinieri, i quali a seguito di una serie di analisi sono riusciti a risalire all’identità dell’autore dell’atto sacrilego tramite il DNA.
Si tratta di un 43enne residente a Pozzilli, sul quale già nei giorni successivi ai fatti si concentrò l’attenzione dei militari, poichè dell’uomo, affetto da alcuni disturbi della personalità e ospite di una comunità di riabilitazione sociale, proprio la sera precedente al raid, ne fu denunciato l’allontanamento dalla predetta struttura.
Ora a carico del 43enne è scattata una denuncia alla Procura della Repubblica di Isernia per il reato di danneggiamento aggravato. La profanazione del luogo di culto, con danni per svariate migliaia di euro, destò grande scalpore nella popolazione locale, e la chiesa rimase chiusa alcuni giorni prima di essere risistemata e riconsacrata.
L’esito positivo dell’indagine condotta dai Carabinieri ha messo la parola fine ad un’altra triste vicenda, riscuotendo il plauso della cittadinanza e delle autorità civili ed ecclesiastiche.
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