Riceviamo e pubblichiamo:

I requisiti tecnici giuridici e finanziari per procedere alla stabilizzazione degli ex cantonieri ci sono tutti: noi lo abbiamo dimostrato più volte e da ultimo con la proposta di deliberazione divulgata a tutti i media e annessa relazione tecnica in riscontro alla nota provinciale del 22 maggio u.s. che il Presidente non ha inteso consegnare ai consiglieri.

Ma lor signori si ostinano. Come si è visto nell’ultima seduta del 21 giugno, più desolante di quella precedente, da parte del Presidente e dei suoi pochi sodali. Tra questi si sono distinti in tale ultima seduta per sciocca arroganza politica gli ultras urlatori antistabilizzazione pro-privatizzazione: Di Pasquale, improvvisamente sbizzarrito, e il solito Matticoli, di fronte alle semplici richieste di poter ragionare nel merito, seriamente, da parte di alcuni sindaci e consiglieri seri (sindaci di Pescolanciano, sindaci di Pietrabbondante, assessore di Agnone , sindaco di Carovillli ed altri), i quali si sono appunto lamentati di questo modo di comportarsi da parte del sodalizio di Coia.

Insomma, continuano a gettarla in caciara eludendo la dettagliata relazione tecnica da noi presentata (PCL Molise e sindacato); solo sciocche urla , insulti gratuiti e affermazioni vuote, senza confutare in concreto alcunché rispetto alla nostra proposta di soluzione tecnica.

A parte alcune affermazioni volgari che sarebbero censurabili persino sotto il profilo del diritto borghese rispetto al contegno da tenere in una sede istituzionale e su cui comunque ci riserviamo anche tutele legali e risarcitorie. Nè ci fanno paura le assurde minacce di infondate ed improbabili querele del sig. Coia, al quale ricordiamo in primis esiste la libertà di proposta e di critica politica e sociale verso il potere, conquistata dalla lotta partigiana (sebbene limitata e spesso calpestata dal potere della classe dominante e dai suoi apparati repressivi), ed in secondo luogo che, se si è insofferenti alle critiche, si può anche rimanere a casa senza occupare posizioni di pubblico.

Né si comprende quale sia la “diffamazione” contenuta in una legittima espressione politica del sindacalista Di Schiavi rispetto alle conseguenze socialmente negative della privatizzazione del servizio prima svolto dai cantonieri, vostra nefasta decisione che stiamo contrastando con tutte le forze.
Ed anzi siamo noi che stiamo predisponendo tutele legali rispetto a tutti gli insulti subiti di fronte alla nostra civilissima espressione di libertà politica e sindacale intesa a salvaguardare i lavoratori rimasti ingiustamente disoccupati ed un bene sociale quale è la sicurezza delle strade provinciali.

In ogni caso in un prossimo documento in corso di preparazione faremo di nuovo la cronaca su questa ultima ed ennesima desolante seduta del Consiglio del 21 u.s. (come fatto con la precedente) perché la popolazione sappia come è amministrata: riporteremo frase per frase tutte le affermazioni prive di senso e di fondamento che costituiscono solo caciara e insulti, in particolare dello scatenato consigliere pro Coia di e di Forza Italia Di Pasquale, del consigliere Matticoli e ovviamente di quelle immancabili proferite dal Presidente Coia nella qualità, ed esporremo di nuovo – separatamente – le nostre proposte tecniche su cui Coia e i suoi sodali hanno solo prodotto caciare e insulti gratuiti, di fatto eludendole.

Addirittura un altro consigliere in corso di identificazione, superando ogni limite in quanto a stupidaggini, si è permesso di dire che “siamo pagati” per difendere i cantonieri, quando ci rifondiamo con il nostro impegno politico e sociale volontario (senza cariche negli scranni del potere borghese che rifiutiamo ab origine) ci rifondiamo tempo tolto alle proprie esigenze quotidiane, salute e salario, peraltro facendo fronte alle solite immancabili e gratuite “querele” fatte per intimidirci. Ma ci regge la passione e la nostra morale comunista, quale vera, per vostra sfortuna.

Fermo restando che, lo ribadiamo, non si può deliberare senza conoscere: caro consigliere Di Pasquale, auto assurto ad esperto tecnico-giuridico-contabile, che ti agitavi tanto a mo’ di fanatico fascio-islamico per urlare apoditticamente “non si può fare… non si può fare !”, senza dimostrare nulla, sai di cosa parli ? Ci sai spiegare la composizione del bilancio della provincia che approvi? Ci sai spiegare come si calcolano i margini assunzionali che neghi?

Ci sai spiegare quali sono i parametri tecnici e quant’altro da noi illustrato nella nostra proposta? Perché, non sei venuto da noi a sentire l’altra campana “tecnica-giuridica-contabile” come hanno fatto sindaci e consiglieri che effettivamente vogliono vederci chiaro in una materia complessa e di cruciale importanza sociale per la nostra realtà territoriale visto il servizio fondamentale coinvolto e l’occupazione da tutelare?

Lo sai che il consigliere deve capire ciò che delibera e che può anche discostarsi dal parere tecnico di un ufficio quando ci sono motivazioni – e noi ne abbiamo fornite a iosa?

E se si dirà che il consigliere “non è un tecnico” , allora che non deliberi se non conosce e non ha voglia di conoscere, perché lo fa sulla pelle di un bene sociale e dei lavoratori.
Si fa politica “sui” cantonieri ? Certo ! C’è chi svolge attività politica gratuita per i lavoratori chi la svolge a pagamento per i padroni. A Ciascuno la scelta.

Tiziano Di Clemente

(Partito Comunista dei lavoratori)