Nella giornata di ieri ha tenuto banco su diversi organi di informazione regionale, l’articolo in prima pagina del quotidiano nazionale diretto da Maurizio Belpietro “La Verità”, in cui si è tentato di screditare senza alcun filtro la cooperativa Il Geco di Isernia che gestisce i migranti tunisini in questo momento.

Pur essendo una cooperativa che non opera solo nel capoluogo pentro e ha ben nove soci, l’articolo a firma di Francesco Bosconovo titola: “Coop e prefettura: affare migranti in famiglia”.

Un attacco diretto alle sorelle Barbara e  Sara Ferri colpevoli di avere in famiglia la zia, la sorella del padre che riveste il ruolo di vice prefetto ad Isernia. L’illazione del quotidiano nazionale sarebbe rivolta ad una presunto vantaggio nell’affidamento dei migranti a Il Geco proprio grazie alla presenza della parente in prefettura, ma questa affermazione, è falsa e tendenziosa, in quanto tutti sanno che i bandi sui migranti non li gestisce una viceprefetto, ma riguardano assegnazioni nazionali, con parametri estremamente restrittivi e con competenze specifiche maturate nel tempo nella gestione del sociale, come la cooperativa Il Geco dispone da anni.

E l’attacco alle due sorelle Ferri, appare più politico, contro quella sinistra di cui sono militanti da sempre, con l’amicizia -come se fosse un danno – con Nichi Vendola. Vengono attribuiti alla Cooperativa 1,5 milioni di euro incassati in questi anni, ma l’analisi dei costi dettagliata per quelle che sono state le spese nella gestione dei migrati, nessuno le ha fatte. Il tentativo sempre dietro l’angolo per screditare il piccolo Molise che sale alla ribalta – come accade di sovente – sempre nel tentativo di indicare esempi negativi, questa volta torna al mittente con veemenza.

Si attendeva già ieri la replica attraverso un comunicato delle sorelle Ferri che puntualmente è arrivata. Di seguito la pubblichiamo integralmente con una premessa.

Abbiamo osservato da anni come queste due ragazze abbiano la vocazione per il sociale, come abbiano contribuito con il loro lavoro all’integrazione non solo dei migranti, a cui negli anni hanno riservato un trattamento d’eccezione, amichevole e di disponibilità assoluta verso le esigenze dei singoli individui, con mediatori culturali e tutto quello che nella gestione assolutamente non speculativa queste giovani donne hanno e continuano ad avere, nonostante le avversità anche economiche nella gestione della cooperativa.

 

INCAPACI DI RISOLVERE I PROBLE MA SEMPRE PRONTI A FARE BECERA E VOLGARE PROPAGANDA

A seguito dell’articolo apparso sul giornale “La Verità” e ripreso da diversi media e social locali, si precisa quanto di seguito:

 

  • la Cooperativa Sociale Il Geco onlus viene costituita da nove soci (provenienti da diversi comuni del Molise) l’11 gennaio 2016 (e non il 27 settembre 2016 come indicato nell’artico);
  • la Cooperativa nasce dopo anni di impegno nel mondo dell’associazionismo e del volontariato. L’unica dinastia, quindi, è quella dell’impegno a favore dei più deboli;
  • la Cooperativa, infatti, ha sempre rivolto particolare attenzione al sociale, attraverso specifici progetti d’inclusione e coesione sociale diretti agli anziani, ai minori, ai diversamente abili e ai migranti;
  • la Cooperativa si avvale, da sempre, del partenariato di una rete associativa molto ampia, cooperando attivamente a sostegno della persona e dei suoi bisogni, sui temi più attuali e sensibili come i diritti, le libertà individuali e l’inclusione, il lavoro e lo sviluppo sociale ed economico del territorio. Tale rete comprende organizzazioni di varia natura, provenienti dal mondo dell’associazionismo sociale, culturale e cattolico;
  • Le sorelle Sara Ferri e Barbara Ferri sono solo due dei dodici soci della Cooperativa Il Geco. La Cooperativa ogni anno da lavoro, mediamente, a venticinque persone, in particolare giovani, oltra a favorire l’economia locale (acquistando tutti i materiali in loco);
  • l’articolo della Verità sembra tutto incentrato sulle attività svolte dalla Cooperativa ad Isernia, sottacendo, in modo strumentale, che “Il Geco” opera anche in provincia di Campobasso, dove ha ben due sedi operative. In tali strutture lavorano altri soci e/o lavoratori della Cooperativa;
  • qualunque persona, di media intelligenza, comprende che essere impegnati politicamente a sinistra, fare qualche giorno di vacanza a casa di amici e/o essere nipote di una zia che lavora in Prefettura con altre funzioni, non può impedire a due ragazze, da sempre impegnate nel sociale, di far parte di una Cooperativa di dodici soci e venticinque dipendenti;
  • la Cooperativa Sociale Il Geco nell’anno 2019, come viene correttamente riportato nell’articolo, ha avuto una perdita d’esercizio di €. 218.669,72. Tale perdita è stata determinata dalla notevole riduzione dei corrispettivi per la gestione degli ospiti migranti, a seguito dei nuovi capitolati voluti dall’ex ministro Salvini (circa €. 22,50 pro capite pro die per personale, alloggio, vitto, materiali, ecc.) e dai costi di gestione, in particolare dal costo del personale (non potendo più fruire degli sgravi contributivi). Malgrado ciò la Cooperativa ha voluto assicurare, anche rimettendoci, servizi di accoglienza adeguati e di qualità per tutti gli ospiti presenti nelle strutture;
  • si precisa che l’attività svolta dalla Cooperativa Sociale Il Geco è senza scopo di lucro ed è finalizzata a fornire servizi e opportunità di lavoro. Eventuali utili non possono essere ripartiti tra i Soci, ma solo reinvestiti in nuovi progetti. Si precisa, inoltre, che a tutto il personale assunto è applicato il contratto collettivo delle cooperative sociali;
  • relativamente alle illazioni fatte nell’articolo in questione, rispetto alle quali si procederà con querela per diffamazione e richiesta di danni (da destinare a minori italiani e stranieri abbandonati), si ricorda che la Cooperativa Il Geco si è sempre classificata bene nelle diverse gare europee per l’assegnazione dei migranti (delle Prefetture di Isernia e Campobasso), solo ed esclusivamente per la elevata qualità delle offerte tecniche presentate in sede di gara, come si può evincere da tutta la documentazione agli atti delle stesse gare.
  • si ricorda, altresì, che la Cooperativa Il Geco partecipa semplicemente, con scrupoloso rispetto delle procedure, a delle gare pubbliche per fornire un servizio richiesto dal Governo Italiano (sempre con grande spirito di collaborazione e mettendo a disposizione strutture adeguate alle diverse esigenze). Per fornire tale servizio, oltretutto, la Cooperativa deve anticipare rilevanti somme di denaro, in quanto gli acconti relativi ai pagamenti dei corrispettivi per l’accoglienza da parte delle Prefetture avvengono, mediamente, dopo sette mesi e i saldi anche a distanza di ventiquattro mesi.

Si invita, infine, il giornalista del giornale La Verità, autore dell’articolo, nonché i suggeritori locali, preoccupati solo di fare becera e volgare propaganda per recuperare qualche consenso, di contribuire a risolvere i problemi e non solo a cavalcarli strumentalmente. Ma di idee sembrano averne davvero poche, visto che i decreti sicurezza e il taglio dei fondi all’accoglienza sono serviti solo ad aumentare notevolmente il numero dei clandestini. Circa centomila migranti, infatti, soni stati fatti uscire dal sistema di accoglienza e buttati per strada, senza alcuna soluzione al problema.

Isernia, 14 agosto 2020

 

Il Geco Società Cooperativa Sociale

Il Presidente del CdA

dott.ssa Barbara Ferri