Gentile sindaco, a seguito dell’ufficialità della costituzione del “COMITATO NO STRISCE BLU” e del manifesto rivendicativo che di seguito le rimettiamo, vista l’importanza dell’argomento e le diverse iniziative di protesta in città, le chiediamo con urgenza la convocazione monotematica del consiglio comunale avente per oggetto l’argomento di cui trattasi al fine di fugare ogni dubbio creatosi dopo la sospensione delle operazioni di segnaletica blu a pagamento da Lei decisa!

Distinti saluti.

Isernia, 2 aprile 2019

I portavoce

Enzo Bongiovanni

Emilio Izzo


Come annunciato nei giorni scorsi, ieri, domenica 31 marzo c.a., presso i locali del dopolavoro ferroviario, si è tenuta la 1ª assemblea cittadina per formalizzare la costituzione del Comitato No Strisce Blu. La decisione unanime è stata quella di sottoscrivere un documento rivendicativo che sarà inoltrato all’amministrazione comunale, accompagnato da una iniziativa popolare di protesta. In sintesi, i presenti hanno discusso sulla poco o scarsa opportunità che in città ci si doti di parcheggi a pagamento, partendo dalla convinzione che Isernia, in quanto città a misura d’uomo (per quei pochi sventurati rimasti!), non necessiti di regolamentazioni che, visti i tempi, assumono solamente il carattere di balzello medievale. In buona sostanza, le altre città che si sono dotate di tale tassa sarebbero nelle condizioni di offrire servizi a fronte del tributo, aspetto che da noi nemmeno sfiora l’immaginario dei nostri amministratori se è vero, come è vero, che la città soffre della peggiore crisi, non ultima la moria delle già poche attività commerciali, a fronte della quale nessun provvedimento è stato adottato per fronteggiare le chiusure e lo spopolamento. Evidente che, viste le condizioni disastrate, a nulla servirebbe far pagare il parcheggio ai residenti e ancor meno a quei pochi cittadini di altre realtà che casualmente dovessero giungere ad Isernia per qualche necessità impellente, un ulteriore ostacolo all’accoglienza e alla valorizzazione del luogo. In virtù di tali premesse, il Comitato ritiene di dover contrastare con ogni mezzo legittimo e forme di lotta civili, la ripresa dei lavori di verniciatura, anzi ne chiede l’immediata cancellazione anche e soprattutto quella apposta vergognosamente sul basolato antico! Ma il Comitato chiede anche, fermamente e con convinzione, che l’amministrazione annulli per difetti e per oscenità il contratto stipulato con la società esterna e che soprassieda dal realizzare il progetto dei parcheggi a pagamento in considerazione di quanto in premessa. Inoltre, ai pochi o tanti commercianti che siano, i quali, a sentire l’amministrazione, si lamentino per le lunghe soste dei residenti obbligando gli eventuali avventori a lunghe camminate per trovare un parcheggio libero, ribadiamo convintamente che l’estensione della sosta con disco orario, risolverebbe l’eventuale problema senza gravare sulle tasche dei cittadini. Insomma, Isernia per come è messa, tragicamente e colpevolmente fuori dai flussi commerciali e turistici per grave mancanza di una politica di valorizzazione del territorio, non necessita di nessuna sosta a pagamento! Infine, il Comitato, responsabilmente e con grande sensibilità, sarebbe disposto a confrontarsi con l’amministrazione per una eventuale e parzialissima apposizione dei parcheggi a pagamento (non più di 300 posti auto), a fronte di una occupazione giovanile consistente in una cooperativa a controllo pubblico, la quale possa controllare ed agevolare i cittadini nella ricerca della soluzione migliore per parcheggiare e che rilasci agli automobilisti un tagliando manuale a fronte di un pagamento altrettanto manuale che eviti i costi dell’impiantistica e delle macchinette mangiasoldi. Sarebbe questa una soluzione civile condivisa dal Comitato nella misura in cui, a fronte di una tassa equa, si possa garantire un minimo salario per giovani residenti. Per chiudere, ma non per ultimo, come si noterà, non siamo entrati nel merito dei tecnicismi della convenzione, non siamo all’altezza anche se, visti i risultati, ne avremmo ben donde. Ad esempio, ma solo a titolo semplificativo, basterebbe richiamare il capestro quindicennale sul quale si basa il contratto, per dire tutto senza aggiungere null’altro!

Isernia, 1 aprile 2019                                                                                                    I portavoce

Enzo Bongiovanni

Emilio Izzo