Il prossimo 20 ottobre alle ore 9.30 si terrà presso il Tribunale penale di Isernia l’udienza in Camera di consiglio nella quale il G.I.P. di Isernia dovrà adottare le proprie determinazioni in merito all’inchiesta in corso sulla vicenda del mega appalto “LOTTO ZERO”.

In particolare si deciderà sulla necessità di esperire i seguenti idonei accertamenti tecnici (se ne riassumono solo i principali):

  • sulla tutela della integrità delle sorgenti San Martino, delle falde acquifere, e dei materiali archeologici;
  • sulla reale analisi reale del traffico atta a giustificare il mega appalto, e sulla violazione dell’obbligo di valutare il rapporto costi-benefici (c.d.”opzione zero”);
  • sull’abnorme evoluzione dei prezzi della sola progettazione dai circa 258mila euro del 2005 a circa 4 milioni, determinata dalla Giunta comunale n.196 dell’anno 2008
  • sulla “parallela” ed abnorme evoluzione dei prezzi dell’opera, dagli iniziali 18 milioni di euro del 2005 agli attuali 170 milioni;
  • sulla conseguente violazione del divieto di trattativa privata connesso alla suddetta abnorme evoluzione dei prezzi e dunque dell’opera;
  • sulla violazione dell’art.112 codice degli appalti (omessa validazione da parte degli appositi organismi accreditati prescritti dalla legge).
  • sulla violazione del divieto di scindere il finanziamento della progettazione da quello dei lavori;
  • sulle violazioni eccepite in merito all’iter della conferenza dei servizi e quant’altro.

 

Analoghe questioni sono state sottoposte al vaglio del l’Autorità  Nazionale Anticorruzione e della Corte dei Conti del Molise.

 

Ma a prescindere dagli esiti degli accertamenti giudiziari continuerà comunque la nostra lotta contro questa mega opera, che è inutile, in quanto realizzare otto viadotti e due gallerie per collegare il bivio di Pesche a quello di Miranda non ha alcuna giustificazione di utilità pubblica attesa anche la pochissima utenza, e che è dannosa per lo scempio ambientale, il consumo di verde in spregio anche alla vocazione agricola, le interferenze con le sorgenti San Martino, a parte l’esborso erariale di 175 milioni e mezzo di euro per collegare soli cinque Km, peraltro già  collegati !

 

La nostra proposta alternativa rivendica una riqualificazione di tali ingenti risorse tratte dal “Fondo Coesione sociale”, per un piano straordinario di occupazione locale, a partire dal settore edilizio, volto a realizzare le tante opere che servono realmente alla collettività e che invece vengono omesse, a fronte delle zone franose e della rete stradale esistente da porre in sicurezza, dell’efficientamento energetico  degli edifici e dell’abbattimento delle barriere architettoniche, della bonifica delle aree verdi e fluviali inquinate, del recupero della vocazione agricola, tanto per citare alcuni esempi.

 

Vogliamo affermare un’altra idea dello sviluppo del territorio in funzione delle reali esigenze collettive insoddisfatte e dell’occupazione vera, contro queste opere spropositate e folli, contro la cementificazione selvaggia, perpetrate in danno alla collettività e solo per l’arricchimento di pochi.

IL COMITATO “NO LOTTO ZERO”