di Pietro Tonti
Isernia centro storico. Case private adibite a case di tolleranza, ragazze straniere dedite alla prostituzione. Un viavai di uomini durante le ore serali e notturne.
IL DEGRADO
Bottiglie di birra e mozziconi di sigarette buttate a terra nel vicolo, ove le gentil donzelle remunerate, nei piccoli appartamenti in fitto, si concedono ai clienti. I residenti nelle immediate vicinanze non dormono più sonni tranquilli e dalle informazioni che giungono in redazione, anche le forze dell’ordine sono state chiamate ad intervenire al fine di ripristinare il giusto senso di civiltà ed etica nell’area interessata, ma parrebbe senza esito alcuno.
IMPOSSIBILE DORMIRE
I residenti lanciano il grido di aiuto affinchè l’opinione pubblica possa stigmatizzare quanto sta avvenendo e si possa intervenire. Se è vero che la prostituzione è legale, è anche vero che prostituirsi a casa non è reato, né può essere vietato, ma se l’attività del meretricio diventa professionale e metodica e crea disagi alla cittadinanza in qualche modo qualcosa bisogna fare.
FORZE DELL’ORDINE CON LE MANI LEGATE
Cosa fare quando polizia e carabinieri hanno le mani legate dalla legge? Intanto non ci sono temi di smentita sul fatto che il centro storico di Isernia, negli ultimi anni, ha subito il degrado che già hanno registrato nel passato le grandi città italiane. Certamente non è qualcosa che può riempirci di orgoglio, o il mal comune può diventare mezzo gaudio. Il dato di fatto è che anche la città pentra annovera tra le sue mura il degrado del malaffare della prostituzione, se pur legale, certamente non in linea su quello che dovrebbe essere un centro storico all’insegna del turismo e dell’ospitalità, nel senso più integerrimo del pensiero collettivo.
OSPITALITA’ AFFIDATA AL MERETRICIO E LA CITTA’ MUORE
Il paradosso è che una fetta sostanziale dell’ospitalità nel centro storico, oggi è affidata nelle mani delle giovani donne straniere che fanno del meretricio il loro business esentasse, mentre la stragrande maggioranza delle attività economiche nell’area è in crisi profonda; si registrano chiusure periodiche per le esose tasse e bollette energetiche impagabili, per sostenere un minimo di plus valenza e permettere la sopravvivenza dei titolari.