La Squadra Mobile della Questura di Isernia chiude il cerchio sul grave episodio che si è verificato la sera dell’8 novembre u.s. all’interno della stazione ferroviaria pentra quando al 113 veniva segnalata una rissa in atto all’interno dello scalo.
Quella sera, all’arrivo delle pantere isernine, la situazione sembrava essere tornata alla normalità ma, nonostante ciò, si riusciva a ricostruire l’accaduto e gli uomini dell’U.P.G.S.P. della Questura di Isernia denunciarono un isernino per rissa in concorso con altri da identificare.
Scattavano così immediate le indagini degli investigatori della Polizia di Stato di Isernia i quali, con molte difficoltà, riuscivano a rompere il muro di omertà che circondava questa vicenda ed a raccogliere i primi elementi per ricostruire la dinamica dell’accaduto.
In sostanza, in quella fredda serata di novembre si affrontarono proprio sui binari dello scalo ferroviario un gruppo di ragazzi isernini con degli stranieri richiedenti asilo.
L’assenza di immagini registrate dai sistemi di video-sorveglianza rendeva ancora più complesso il lavoro dei poliziotti di via Palatucci fin quando la Squadra Mobile, grazie ad alcune testimonianze, riusciva ad identificare un italiano che aveva presso parte alla rissa.
Successivamente, grazie ad altre testimonianze raccolte ed all’attività di individuazione fotografica, la Squadra Mobile della Questura di Isernia denunciava per rissa altri cinque ragazzi italiani, di cui un minorenne, tutti noti quali assuntori di sostanze stupefacenti; nonché, sei cittadini stranieri richiedenti asilo tutti minorenni e privi di pregiudizi di polizia.
In particolare si è accertato che, durante le fasi della rissa, proprio un ragazzo straniero avrebbe legato una pietra alla cintura dei pantaloni ed usata per colpire gli altri belligeranti.
Soltanto l’arrivo delle forze dell’ordine avrebbe fatto desistere i contendenti i quali, attraversando i binari, si sarebbero dati alla fuga in direzione piazza Giustino d’Uva.
Altro particolare che desta preoccupazione è rappresentato dal fatto che, dopo un’ora dall’accaduto, alcuni stranieri si sarebbero recati sotto l’abitazione di uno degli indagati battendo i pugni sul portone del condominio e l’ulteriore celere intervento della Polizia di Stato avrebbe fatto fuggire i richiedenti asilo.
In sostanza, da quanto finora accertato, oggetto del contendere sembrerebbe essere proprio lo scalo ferroviario di Isernia considerato piazza di spaccio e, per tale ragione, continua ad essere martellante ed incessante il lavoro degli uomini della Polizia di Stato proprio in quella zona.