In ricordo dell’eterno giovane Antonio Vacca
di Pietro Tonti
Isernia oggi piange un uomo che tutti conoscevano e rispettavano, come una persona buona, ottimo fotografo e cameraman. Antonio Vacca non è più, un male incurabile lo ha strappato ai suoi affetti, alla sua Amanda la moglie, al suo unico figlio Primio, al suo caro fratello Mario con cui ha condiviso decenni di professione e passione per la fotografia nel realizzare servizi fotografici e video per numerose generazioni di sposi nel Molise e anche fuori da questa regione.
La sua fede in Geova quale testimone, lo ha sempre condotto verso mete di mistiche condivise da tutta la famiglia. Era nato il 6 di novembre del 1937, è volato in cielo oggi in una calda giornata di fine giugno all’età di 82 anni portati come un giovanotto.
Lo ricordo fin dai primi anni della mia infanzia, sempre uguale con quegli occhi sorridenti, mai arrabbiato, pronto ad elargire buoni consigli. Un uomo che ho rispettato profondamente e a cui vanno i bei ricordi di gioventù, in quella Via Marcelli ad Isernia nei pressi del “Palazzotto” come lo si definisce ancora oggi, il nobile Palazzo D’Avalos /Laurelli in Piazza Trento e Trieste, dove ho vissuto i miei primi 13 anni.
Con il figlio Primio e con Antonio avevamo contatti giornalieri, nel ricordo suo Padre Giuseppe, con lo storico alimentari nei pressi di Piazza Nunziata, di fronte la oramai estinta “Taverna Maresca” e la madre Filomena. Erano persone adorabili, trapiantate ad Isernia dalla vicina Castelpizzuto. Antonio e Amanda la sposa Svizzera, la definivano così la compagna inseparabile di Antonio Vacca, riservata e lavoratrice.
La mete vaga in quei ricordi di gioventù, con Primio nella Lavanderia di Corso Marcelli gestita dalla madre Amanda, con i progetti che solo i bambini sanno fare, ma quella sicurezza di ogni gesto era dettata dal padre Antonio che guidava la famiglia nel massimo rispetto del prossimo, ottimo genitore, marito ed educatore di altri tempi, propensione ereditata dai genitori.
A distanza di mezzo secolo, i rapporti con Antonio non si sono mai sfaldati. Un giorno mi disse che aveva tempo da dedicare alle riprese video e gli avrebbe fatto piacere darmi una mano nei servizi giornalistici. Gli brillavano gli occhi quando me lo chiese e acconsentii senza indugi.
Per diversi anni vi è stata sempre una tacita collaborazione, fino a quando decise di appendere al chiodo la telecamera e pensare un po’ a se stesso, dedicando più tempo alla sua famiglia.
Antonio è stato per tanti una figura immarcescibile, quasi un highlander, con quel suo viso senza rughe, i capelli al loro posto ben aggiustati, da vero signore ed eterno giovane. Con lui va via un pezzo di storia della mia vita. Nei ricordi di migliaia di famiglie, l’album di fotografie con cui ha eternato i momenti più belli della vita di ognuno.
Che la pace del tuo Dio ti conduca a quella redenzione a cui hai creduto per tutta la tua vita senza remore. Giungano a Primo, ad Amanda, al fratello Mario e ai nipoti, le mie più sentite condoglianze, unite a quelle della mia redazione e dell’editore di moliseprotagonista.