di Pietro Tonti
Una segnalazione anonima proveniente da ambiente ospedaliero del Veneziale di Isernia, ci informa che mancherebbe, a partire dal Pronto Soccorso, per estendersi a tutti i reparti da oltre due mesi il “Sodio Concentrato”.
Il “Flectadol” polvere e solvente per soluzione iniettabile (Lisina Acetilsalicilato), mancherebbe da oltre sette mesi in ospedale.
Detta così in ambienti esterni e senza comprendere l’importanza di questi due farmaci, potrebbe risultare una notizia banale, ma se confermata, assumerebbe una vera e propria connotazione di notizia scandalo, sia per l’opinione pubblica che per l’ambiente ospedaliero.
Questi due farmaci sono infatti alla base delle emergenze nei pronto soccorso e in tutti i reparti.
Il Sodio Concentrato
Viene utilizzato nei seguenti frequentissimi casi clinici:
- Trattamento della deidratazione isotonica extracellulare;
- Trattamento della deplezione del sodio;
- Veicolo e diluente per la somministrazione parenterale di altri farmaci compatibili per adulti, anziani e bambini.L’iposodiemia, ovvero bassi livelli di sodio nel sangue, può avere diverse conseguenze che variano a seconda della gravità e della velocità con cui si manifesta. I sintomi, come nausea, mal di testa, affaticamento, crampi muscolari e irritabilità. Tuttavia, in casi più gravi, l’iposodiemia può portare a complicanze neurologiche come convulsioni, coma e, in situazioni estreme , anche alla morte
La mancanza in ospedale di questo farmaco, risulterebbe di una gravità inaudita.
Stessa situazione per il Farmaco “Flectadol”, ampiamente utilizzato in ambiente ospedaliero in innumerevoli casi clinici. Viene generalmente somministrato per dolori di qualsiasi natura ed entità, ma soprattutto i cardiologi utilizzano il farmaco per le sindromi coronariche acute.
Il Flectadol e angina: l’acido acetilsalicilico, presente in Flectadol, è un antiaggregante piastrinico e può essere usato, insiema ad altri farmaci, nel trattamento di sindromi coronariche e angina.
Capirete che mancando questi farmaci di base, non si riesce a poter offrire al paziente cure adeguate con i rischi conseguenti.
Cosa si cela in questa notizia che parrebbe di dominio pubblico in ambiente clinico del Veneziale, ma mai ancora trapelata all’esterno?
L’ipotesi più accreditata andrebbe nella direzione di forniture precedenti non saldate dall’ASREM regionale e quindi il blocco delle nuove forniture da parte dell’azienda fornitrice.
A Monte ci sarebbero carenze importanti da parte dell’Asrem di cui nessuno parla. Tali carenze che non riguarderebbero solo il Pronto Soccorso, ma tutti i reparti a cascata, metterebbero in pericolo le vite dei pazienti.
Alla carenza di medici al Veneziale si aggiunge anche quella dei farmaci essenziali? Sarebbe davvero troppo per un ospedale che catalizza l’attenzione di una popolazione eterogenea proveniente anche dalla vicina Campania e al rischio sempre incombente di chiusura di reparti, si aggiungerebbe anche quella del pericolo per i pazienti.