di Tonino Atella
Poliedrico e pronto a mille trasformazioni, partendo dal teatro leggero, per passare alla canzone, al cabaret, alla tv ed arrivare al cinema, non però quale punto di arrivo e conclusione, bensì per trovare nuovi stimoli ed emozioni artistiche diverse.
E’ il ritratto in estrema sintesi del venafrano Maurizio Santilli che, finito di girare con la regia di Alfredo Arciero il film lungometraggio “Il viaggio” interamente girato in Molise con attori molisani e non, pellicola che tra l’altro ha permesso di far conoscere alla massa la tratta ferroviaria Sulmona/Carpinone tra Abruzzo e Molise, soprannominata “La transiberiana del sud d’Italia”, proponendo una natura assolutamente unica e particolare e film che ha ricevuto consensi e riconoscimenti tanto in Italia che all’estero, terminata la pellicola uscita nelle sale lo scorso anno Maurizio Santilli è tornato a tuffarsi nel filone artistico che maggiormente gli è congeniale, ossia il cabaret e la musica.
Lo sta facendo, con confortanti consensi, con uno spettacolo di musica, battute e canzoni particolarissimo anche nel titolo, “Io adoro la sintesi, sarò bre …!”. <Si, è divertente, è simpatico e la gente ne resta coinvolta -spiega Santilli- per cui lo porterò in giro per l’Italia per far sorridere e divertire. Trattasi della satira musicale del ‘900 italiano da Campanile a Flaiano, da Petrolini a Marchesi, che sta incontrando tanti favori popolari>.
Maurizio Santilli, ricordiamo, nasce artisticamente in coppia col concittadino Enzo Guarini, suo padre artistico putativo, col quale mette su il fortunato duo “I Guarilli”, binomio importante del cabaret italiano dei decenni andati. Scomparso prematuramente il Guarini, Maurizio Santilli prosegue da solo la carriera di cantante, musicista e showman, prima di entrare nel mondo del cinema, della tv e del teatro, senza però dimenticare il suo primo amore, vale a dire la chitarra e la canzone. E la riprova appunto ne è il suo ultimo spettacolo “Io adoro la sintesi, sarò bre …”, che tanto diverte e fa sorridere.