Dal Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Abruzzese – Molisano (TEIAM)

Inaugurazione dell’anno giudiziario 2024

di Luigi Fantini

Nella marcia programmata dell’inaugurazione dell’attività giudiziaria di ciascuna istituzione giudiziaria in Italia, civile ed ecclesiastica, si colloca quella del Tribunale Interdiocesano e di appello Abruzzese e Molisano, svoltasi a Chieti presso il Seminario regionale.

Ospite d’eccezione dell’edizione corrente 2024 è stata la figura di Monsignor Juan Ignacio Arrieta Ochoa de Chinchetru, segretario del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi della Chiesa Cattolica, a cui è stata affidata la prolusione. La celebrazione della Santa Messa, officiata da S.E. Mons. Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti-Vasto, ha preceduto il momento formativo a cui hanno preso parte numerose autorità religiose, civili e militari di Abruzzo e Molise.

A fare gli onori di casa, come di consueto, don Antonio De Grandis, Presidente e Vicario Giudiziale del tribunale che, attraverso una relazione chiara ed esaustiva, ha offerto una panoramica e passato in rassegna l’andamento dell’attività giudiziaria nel corso dell’anno 2023.

In sintesi, è emerso che, le cause iscritte a ruolo nel 2023 sono state 95 a fronte delle 82 dell’anno precedente, con un incremento di 13 unità, 90 le sentenze di nullità e 115 le cause che costituiscono l’arretrato. Per quanto riguarda i motivi di nullità, le simulazioni del consenso matrimoniale, con un’inversione di tendenza rispetto agli anni passati, sono state 46 e hanno superato le problematiche psichiche che si attestano a quota 44. Per quanto riguarda i capi di nullità definiti dalle sentenze, in particolare, 38 riguardano l’esclusione delle indissolubilità, 6 l’esclusione della prole, 41 il grave difetto di discrezione di giudizio, ovvero l’immaturità psicoaffettiva, e 4 l’incapacità ad assumere gli oneri matrimoniali essenziali. Per il medesimo arco temporale, il Teiam ha trattato anche due processi penali, uno dei quali si è concluso con l’archiviazione nella fase delle indagini e l’altro che si trova nella fase istruttoria. “Le sfide aperte per l’anno giudiziario in corso sono rappresentate da una capillare presenza sul territorio della Regione Ecclesiastica degli operatori del Tribunale nell’attività processuale soprattutto nella fase istruttoria e di raccolta prove – ha precisato De Grandis – che ha aggiunto: “Una migliore articolazione della fase pregiudiziale a livello diocesano, volta a informare, accogliere, accompagnare i fedeli segnati dal fallimento della loro vita matrimoniale”.

Dalla prospettazione e dalla analisi dei dati riferiti, ne è disceso che “consegue la necessità di attenzione sul percorso di preparazione dei fidanzati sulle proprietà e finalità essenziali del matrimonio”.

Al di là dei numeri, degli istituti e dei dati processuali, l’elemento sempre centrale per un tribunale ecclesiastico resta la persona quale creatura di Dio, di cui prendersi cura. E, a tanto, fa espresso riferimento il Pastore di fede, prima ancora che valido uomo e magistrato De Grandis laddove, infatti, ricorda a tutti gli astanti che: “In questa prospettiva mi premuro di sottolineare come, al di là dei fascicoli di causa, ci sono le persone che con le loro vicissitudini sollecitano tutti noi, che a diverso titolo e ruolo ci occupiamo di amministrare la giustizia, ad avere un atteggiamento attento e accogliente”.