di Domenico Angelone

Dopo una giornata di generale riflessione si è costituito il “Polo Civico” regionale. Prima azione del costituito  movimento  regionale che esordisce oggi dopo il documento dissentito da Toma che invitata a non attivare la nomina del quinto assessore in Giunta, con la minaccia che qualora il presidente avesse scelto di non prendere in considerazione la volontà dei Consiglieri regionali, avrebbero  dato vita a un Polo Civico equidistante dal centro destra e critico con le azioni amministrative e la generale gestione della regione Molise.

E’ la posizione dei Consiglieri regionali, Armandino D’Egidio, Mena Calenda, Aida Romagnuolo, Andrea Di Lucente e il Presidente del Consiglio regionale Salvatore Micone. Da notare il dissenso del presidente del Consiglio verso quello della Giunta, mai verificatosi a memoria del passato in regione.

La delusione è stata tanta, per i sei Consiglieri, dopo la nomina di Michele Marone quale Assessore esterno in quota Lega, si sono sentiti esclusi e messi da parte, senza alcun peso politico e decisionale, nonostante la missiva consegnata direttamente dal Consigliere Di Lucente nelle mani del Presidente, il quale sembrerebbe abbia avuto ampie rassicurazioni che non avrebbe attivato la nomina esterna in Giunta.

Minimizzati e sminuiti nei loro intenti dal governatore, hanno dato vita alla nascita di questo “Polo Civico”che conferma la contrarietà crescente nelle azioni di Toma dei Consiglieri del centro destra, i quali ratificano al governatore il malcontento, decisioni unilaterali, senza la condivisione della maggioranza.

Per il momento il dado è tratto c’è questa scissione, ma non è ancora il momento di tirare i remi in barca, per cancellare con un colpo di spugna l’epoca Toma e tornare al voto. Si tratta solo di una aggregazione preziosa e democratica che intende aggiustare il tiro e stigmatizzare quelle decisioni e quelle azioni che secondo i sei consiglieri non sono in linea con le aspettative dei molisani.