di Pietro Tonti

Matteo Salvini in visita ufficiale nel Molise mercoledì 28 marzo. È stato accolto a Venafro e ad Isernia da vincitore delle politiche da centinaia di simpatizzanti. Alla sua presenza, il presidente candidato del centrodestra Donato Toma ha sottoscritto un documento con cinque punti programmatici condivisi e firmati dallo stesso Salvini per il Molise. Il leader nazionale della Lega, ad Isernia, forte di una presenza straordinaria di sostenitori in un cinema Lumiere stracolmo, ha esordito con un discorso pregno di significato, rivolgendo più volte l’attenzione al momento politico nazionale. Salvini: “Grazie di cuore, per molti di voi credo sia stata una giornata dura, perché molti di voi molisani, come molti italiani hanno questo brutto vizio di lavorare il mercoledì, non essendo sbarcati a Lampedusa. Grazie a voi per la straordinaria presenza, anche perché se avessero detto ai candidati, a voi, due o tre anni fa, guarda che viene Matteo Salvini nel Molise che riempie un cinema ad Isernia, avrebbero detto: ma lascia stare dai! E’ bello, è giusto crescere, è giusto essere curiosi. Io sono curioso e quindi non mi accontentavo più di una Lega che da vent’anni governava il Veneto, la Lombardia, il Piemonte e la Liguria e ho detto perché non in Molise, in Abruzzo; perché no in Puglia o in Sardegna? I problemi sono uguali, poi le regioni hanno competenze su alcuni temi in particolare e quindi, se vinciamo chiedo al prossimo governatore, ai prossimi consiglieri, agli assessori di dedicare particolare attenzione agli ospedali del Molise, agli ambulatori del Molise, alla sanità del Molise, perché non è normale che le mamme vadano altrove per partorire, per curarsi; che gli anziani vadano altrove, e le liste d’attesa si allungano. Tanto se hai più quattrini in tasca c’è la visita privata, ci metti due giorni, altrimenti ti metti in coda per quattro mesi. Senza miracoli attenzione, su questo palco non c’è gente che fa miracoli. Su questo palco non c’è gente che dice, votateci che in quindici giorni risolveremo i problemi del Molise. Nessuno dice votateci che se vinciamo diamo 80 euro a tutti. No, lo ha già fatto qualcun altro e…non è finita bene! Anche perché oggi sentivo in radio venendo qua che a un milione e settecento mila italiani gli 80 euro sono stati richiesti indietro, quindi evito di distribuire quello che non ho! Quindi onestà, serietà, concretezza per la sanità. Un altro tema su cui chiedo a Toma e a questa bellissima squadra di avere particolare attenzione è quello del lavoro che rappresenta l’emergenza italiana. Sapete perché noi abbiam vinto le elezioni e la sinistra le ha perse? Perché noi mentre per due mesi proponevamo in giro per l’Italia un’idea di lavoro, di scuola giusta, un futuro per i ragazzi, questi hanno girato l’Italia facendo cortei antifascisti, ma non c’erano i fascisti. Poi allora, facevano le fiaccolate antirazziste e mancavano i razzisti. E poi si sono lamentati che gli sono mancati i voti. Razzismo? prima gli italiani, prima i molisani. Conto di tornare in Molise, conto di tornare da Presidente del Consiglio. Ma dicevo prima gli italiani e prima i molisani vuol dire, che le porte di Isernia, per le donne e i bambini che scappano dalla guerra sono aperte! Per chi scappa dalle bombe in Siria, per chi scappa dai terroristi islamici, casa mia è casa loro! Ma ad Isernia, quante donne e bambini siriani ci sono in giro? Io di solito vedo un bel po’ di ragazzi robusti di 25 anni con il cappellino, il telefonino, con le scarpe da tennis che giocano ai giochi elettronici tutto il giorno. Pagati… Un conto è accogliere chi ha bisogno di essere accolto e, un conto è trasformare il Molise in un campo profughi! Questo è un paese che accoglie, è una regione che accoglie, che però ha dei valori alle spalle, ha una storia alle spalle, ha una cultura alle spalle. Nell’augurarvi Buona Pasqua, io dico che sono pronto ad accogliere in Molise e in Italia chiunque e offrirgli una possibilità di costruirsi un futuro, scappando dalla guerra e dalle bombe, se però arrivi ad Isernia, se però arrivi a Milano, ti ospito, ti offro un futuro e cominci a dire e, però togli il crocifisso, togli le chiese, togli le campane, togli Gesù bambino, allora torna a casa tua e fai quello che vuoi! Non devo essere io ad adeguarmi, la mia mamma mi ha insegnato che quando sei ospite in casa di qualcun altro, se questa persona all’ingresso di casa ti chiede di toglierti le scarpe, tu ti togli le scarpe! Non è che ridiscuti le regole; e no, sei ospite e quindi ti adegui a quelle regole dell’ospitalità. Parlando in termini molto concreti, si vota il 22 aprile, sono da oggi 28 marzo, 25 giorni, che passano in un lampo. Voi siete in tanti, a me piacerebbe che dopo essere stati qui stasera, mi deste, ci deste una mano, per quello che avete fatto per il voto del 4 marzo. In quella data abbiamo mandato a casa Renzi e il PD dall’Italia, il 22 aprile mandiamo a casa il PD e la sinistra dal Molise, gli facciamo vedere come si governa bene una regione. Come si sistemano le strade, le scuole, gli ospedali. Vi dico una cosa, i giornali e le televisioni delle elezioni regionali del Molise parleranno zero! Io oggi venendo qua ai tanti giornalisti che mi chiamavano lungo la strada e mi chiedevano: le votazioni al Senato e quindi Di Maio ha detto, devi incontrare Berlusconi, dove sei? In Molise, perché? E perché vota. Ha votato quindici giorni fa! No, guarda che ci sono le elezioni regionali. Ma dove in Molise?  Dov’è il Molise? Un altro mi ha detto, ma è piccolo! Un altro mi fa: ma tu perdi tempo per una regione piccola come il Molise? Tirate fuori l’orgoglio del Molise dimostrate che non esistono regioni piccole. Esistono persone piccole, non esistono regioni piccole. Il 22 aprile saremo in fase di formazione del Governo. La regione Molise vota il 22 aprile, il 29 aprile vota la regione del Friuli Venezia Giulia. Vi dico, così ad impressione, che se per caso il centrodestra vince in Molise il 22 e in Friuli il 29 aprile, il Governo lo facciamo noi!

Avete sulle spalle un intero paese, la cosa è bella, l’Italia è bella perché è diversa, è fondata sul piccolo. Io quando vado in Europa dico: se vado al governo qui cambia la musica. Perché questa unione europea è fondata sugli interessi dei grandi. E’ nata su misura dei tedeschi. Noi in tasca non abbiamo l’Euro, noi in tasca abbiamo il Marco tedesco, abbiamo una moneta tedesca nata per difendere gli interessi delle banche e delle aziende tedesche, delle multinazionali. Infatti negli ultimi anni quali imprese hanno aiutato? Hanno aiutato gli artigiani?  I commercianti? I Piccoli imprenditori? No, le grandi imprese. Tutti i provvedimenti hanno aiutato le multinazionali, la Fiat, Amazon, tutti i grandi, ma l’Italia è forte perché è nata sul piccolo. Quindi noi al governo ripartiremo da quello. Dagli artigiani, dalle partite iva, dai commercianti, da quei piccoli imprenditori.  Se c’è gente che deve pagare meno tasse, prima delle grandi multinazionali, sono le aziende di famiglia che da quattro generazioni danno lavoro alle persone; non possono pagare il 70% di tasse allo Stato! Quindi piccolo è bello! Un altro tema su cui chiedo al governatore di impegnarsi con particolare attenzione. Io sono testone e testardo, ho la testa dura, e affronto un tema in televisione di cui nessun segretario di partito parla mai, perché secondo alcuni è un tema non particolarmente importante, secondo me invece è un tema da cui l’Italia riparte e anche il Molise riparte: difendere la nostra agricoltura. Difendere con le unghie e con i denti la nostra terra, il nostro olio, il nostro vino, il nostro grano, le nostre aziende agricole. Primo perché è lavoro. So che anche in Molise ci sono crisi aziendali in tanti settori dell’agricoltura, dell’avicoltura.  Secondo perché è salute. Quando ci dicono questa è la globalizzazione, dobbiamo far arrivare le merci da tutto il mondo, non mi dicono e non vi dicono, che nel riso che arriva dalla Cambogia, a prezzi stracciati, rispetto al riso italiano, vengono usati fertilizzanti e pesticidi che qui sono fuorilegge. E questo vale per il grano canadese, per le arance marocchine, per il latte tedesco. Mangiare e bere italiano significa stare meglio, significa difendere la nostra salute, Non è un tema di serie B, è di serie A. Poi son contento che tra i punti del programma ce ne sia uno che io voglio portare anche al Governo nazionale, che riguardano quei quattro milioni di italiani dimenticati. Avrei gioia di andare al Governo, in quanto per la prima volta in assoluto ci sarà un Ministro che si occuperà solo dei diritti dei disabili. Ora devono girare 32 uffici per aver riconosciuto un loro diritto. L’Italia paga 936mila assegni di invalidità civile, con un assegno medio mensile di 278 euro. Cosa ci fai con 278 euro al mese? E poi mi dicono sei razzista, sei populista, quando invece dico che alla cooperativa di Isernia e di Campobasso che gestisce gli immigrati, ne do mille di euro al mese per persona che ospitano! Questo non è normale, non è generoso, non è cristiano, non è niente!  Quindi senza promettere quello che non abbiamo, l’impegno che abbiam preso prima del voto, intendiamo mantenerlo dopo il voto. Qui avviene che dopo il voto, cambi indirizzo, cambi la mail, cambi il telefono, sparisci, ti dimentichi, però io avevo detto, ma non era. Avevo detto che un impegno nostro era quello di portare l’assegno dell’invalidità civile a 500 euro, se andiamo al Governo sarà una delle prime cose che faremo e, se a Bruxelles mi dicono che non si può: chi se ne frega, lo facciamo lo stesso!  Non abbiamo promesso 5 mila euro a testa, non ci sono, ma abbiam promesso un paese più giusto, vuol dire che dopo 41 anni di fabbrica, andare in pensione è un sacrosanto diritto. Cancellare la legge Fornero è un sacrosanto dovere per quanto mi riguarda. Un paese giusto per chi lavora in proprio, la tassa più pesante, non sono le tasse dello Stato, è la burocrazia. Tagliare un po’ di burocrazia costa zero. Mi sono impegnato a lasciar lavorare la gente che vuole lavorare, togliendo dalle scatole, quei spesometri, redditometri, studi di settore, fatture emesse, fatture incassate, lasciatela lavorare la gente che vuole lavorare, con un minimo di certezza del diritto: la legge che vale il primo gennaio è la stessa che vale il 31 dicembre; non è che puoi cambiare le carte in tavola tre volte durante l’anno, altrimenti chi è che viene ad investire in Molise? Poi una sistematina alle strade va fatta, ve lo dico essendo arrivato da Roma. Senza investimenti miliardari, di sopraelevate; cose normali per gente normale. Vi devo dire che son stati mesi per me belli, faticosi. Se andrò al Governo, dovrò realizzare il mio programma. Se mi diranno, no, guarda il tuo programma no! La Legge Fornero no! La legittima difesa no! L’immigrazione no! Ma dobbiamo fare un governo tutti insieme per cambiare la legge elettorale, dirò: no grazie! O vado al Governo per cambiare l’Italia, o al Governo ci va qualcun altro. Stare lì otto mesi a litigare sulla legge elettorale non fa per me. O riesco a fare ascoltando tutti e dialogando con tutti, naturalmente non mi vedo al Governo con Renzi da una parte e la Boschi dall’altra, Voglio spiegarvi, c’eravamo quasi riusciti la scorsa legislatura. Eravamo arrivati al metro finale, l’avevamo fatta approvare al Senato, mancava l’ultimo passaggio alla Camera, poi lì la commissione l’ha bloccata. In Italia il codice penale prevede che per tutti i delinquenti, e anche per i peggiori delinquenti, per gli stupratori e gli assassini, ci sia il cosiddetto rito abbreviato, e gli danno un terzo di sconto della pena. Secondo me stupratori e assassini, non devono avere neanche un giorno di sconto di pena. Non esiste lo sconto di pena per certi reati. Non puoi parlare del femminicidio, spararti le pose in trasmissione, parlando di questo argomento e poi permettere un terzo di sconto di pena a chi ha ucciso la sua ex moglie la sua ex fidanzata. Bisogna passare dalle parole ai fatti, è questa l’Italia che ho in testa. Son tante cose, ma se la Lega va a governare la regione Molise i soldi, se ci sono, prima vanno dati ai molisani: le case, i posti di lavoro, i fondi pubblici, i bonus per l’affitto, noi questo lo diciamo chiaramente. Qualcuno può dire: è giusto dare tutto a tutti. Secondo me, siccome non abbiamo tutto per tutti, cristianamente, ama il prossimo tuo come te stesso, il prossimo mio è quello che è vicino a me. Quindi è giusto occuparsi del futuro di chi sta dall’altra parte del mondo, ma quando colui che non ha una casa e un lavoro è il mio vicino ad Isernia, io non ho il diritto, ho il dovere di aiutare il mio vicino di Isernia. Per me è normale, per qualcun altro è un ragionamento fascista, razzista, nazista etc. Mi piacerebbe che il prossimo Governo regionale facesse quello che in Lombardia stiamo facendo da un bel pezzo. Faccio tre esempi concreti. Poi vi passo le leggi per applicarle ed importare modelli positivi. Numero uno, l’anno scorso in regione Lombardia, governata dal centrodestra e dalla Lega da 23anni, sono andati gratis all’asilo nido 14 mila bambini in più, che altrimenti sarebbero rimasti a casa. Mamma e papà non se lo potevano permettere e la regione ha messo i soldi. Negli ultimi tre anni, una legge a cui tenevo particolarmente e la proporrò a livello nazionale se andiamo al governo, ma sicuramente si può fare a livello regionale dal 22 aprile in poi. Noi da tre anni sosteniamo la nuova forma di povertà, anche di quella in televisione se ne parla poco, ma è una delle principali forme di povertà in Italia. Noi sosteniamo con un contributo di 400 euro al mese, migliaia di mamme e papà separati con i figli a carico, perché dopo la separazione e il divorzio spesso c’è la strada, spesso c’è la Caritas, c’è il dormire in macchina, in cantina o nel garage. Certamente 400 euro al mese non ti fanno ricco, però magari ti permettono di comprare lo zainetto a tuo figlio. Ho parlato con un papà, perché la vita non è filosofia, quando hai in una classe 20 bimbi, che a fine anno vanno in gita scolastica, ma la gita ti costa 80 euro e tu papà o mamma non hai quegli 80 euro, cosa dici a tuo figlio? Quando tutti i suoi amici vanno in gita e lui no, come fai a guardare in faccia tuo figlio? Con quelle 400 euro il tuo è un bimbo che sorride come tutti gli altri. Questo è quello che chiedo alla regione Molise e al prossimo Governo regionale, cose concrete che si toccano, che si fanno, senza miracoli, ma cose concrete a chi oggi felice non lo è.”