Girare in Ferrari, Jaguar ect. in Molise come altrove lascia perplessi, specie in questi difficilissimi tempi di crisi economico/lavorativa per tanti

 

In Ferrari in pochissimi superfortunati … , a piedi praticamente tutti gli altri. Un fenomeno particolarissimo vissuto da pochi, mentre i tempi correnti non sono assolutamente facili per tant’altri sotto il profilo economico/lavorativo. Certo, il fenomeno di cui ci accingiamo a scrivere non è affatto diffuso, ma la sua pur sporadica realtà lascia tantissimo pensare. Di cosa trattasi ? Di Ferrari, Jaguar, Porsche Cajenne ed altre marche automobilistiche di altissimo lusso che seppure in numero assolutamente contenuto e limitato si vedono ogni tanto sfrecciare sulle strade di questo o quell’altro Comune molisano, per restare nella nostra regione, con tanto di rombo motore che le contraddistingue e che fa girare di scatto i … “poveri” pedoni. “Embé … ?” (Espressione dialettale nostrana che sta per “E allora … ?”), pare di sentire tanti lettori, “non vediamo cosa c’è di strano, al punto da meritare gli onori della cronaca.

Evidentemente c’è chi ha i soldi, si può permettere siffatto lusso e si fa passare lo sfizio, mettendo mano alla tasca. In fin dei conti, beati loro !”. Discorso che non fa e non farebbe una grinza se non fosse che il risvolto della medaglia, in Molise come nel resto dell’Italia, parla ed attesta di una crisi economico/lavorativa per tanti che continua a mordere di brutto e la cui soluzione non è affatto all’ orizzonte.  Dal che, se permettete, l’interrogativo : è giusto, normale e tant’altro che Nicola (nome di fantasia) vada in Ferrari, mentre Francesco, Alfredo, Maria Antonietta (siamo sempre alla fantasia) ect. al quindici del mese vadano in difficoltà perché non hanno più soldi in tasca, essendo terminati  mensile o stipendio ? Ritenete plausibile, giusta o come altro vi piace definirla siffatta profonda e sostanziale differenza socio/economica ?

A questo punto è bene chiarire un passaggio, che è poi il tema di fondo di quanto si sta scrivendo : non interessa tanto che Nicola abbia la Ferrari, quanto che tutti gli altri (o quasi tutti) non arrivino finanziariamente a fine mese, vivendo un’ esistenza tutt’altro che semplice. Vita lussuosa cioè per pochi e di contro stenti e preoccupazioni per la massa è sinonimo, se consentite, di profonda sperequazione sociale. Per dirla tutta è segno di assoluta ingiustizia che uno Stato civile e democratico come il nostro non può e non deve continuare a permettere.

Non si tratta, si badi bene, che da domani bisogna andare tutti in Ferrari o in Jaguar per mettere a posto le cose, quanto di evitare che ci sia chi -e non sono pochi …- deve vivere 30 giorni con 250 euro, rinunciando praticamente a tutto e addirittura mangiando decisamente poco ! Perché quanto accade ha tutto l’aspetto di una assai profonda ingiustizia sociale da rimuovere nel breve per ristabilire vera equità.

Certo, la Ferrari è un sogno e tale continui ad essere, ma almeno … la bicicletta vogliamo garantirla a tutti ?

 

Tonino Atella