di Pietro Tonti
Il Presidente Toma, ha garantito di permettere ai papà di poter accedere in sala parto nel rispetto delle normative Covid, in tutti gli ospedali molisani.
Ritorniamo sulla questione del punto nascite al Veneziale di Isernia. Non solo sulla negazione della presenza dei papà in sala parto, dato dalla dirigenza del reparto di ginecologia e ostetricia del nosocomio pentro, rispetto all’ospedale San Timoteo di Termoli, dove invece i mariti delle gestanti possono assistere al parto.
Abbiamo informato anche il Presidente Toma della questione, il quale ha garantito che non permetterà disuguaglianze all’interno degli ospedali, ribadendo un concetto basilare, certamente i papà che vorranno assistere al parto, dovranno informare almeno una settimana prima il reparto, sottoporsi al tampone sierologico che escluda eventuale positività al covid 19, dopodichè i sanitari del reparto provvederanno- come prassi – a fornire gli indumenti (presidi) idonei per assistere in sicurezza alla nascita dei propri figli.
Quindi dalle chiacchiere di questi giorni, alle negazioni degli addetti ai lavori, a quelle contrastanti che giungono dalle future mamme in dolce attesa di cui apprendiamo, la disponibilità di qualche ostetrico a voler accontentare soprattutto le giovani coppie al primo figlio che richiedono di assistere al lieto evento, mentre altri sono negazionisti.
Arriva quindi il Presidente direttamente a fare chiarezza e nei prossimi giorni attraverso l’Asrem, saranno dettati i parametri per tutti gli ospedali molisani, senza discrezionalità del dirigente come è accaduto fino ad oggi, generando differenze contrastanti molto discutibili tra i reparti dei singoli ospedali sulla questione e malumori nelle coppie, alcune delle quali parrebbe abbiano deciso di partorire altrove rispetto ad Isernia, proprio per questa regola non permissiva.
Un altro dato che iniziava a destare preoccupazione è quello del numero dei parti al punto nascite del Veneziale, che parrebbe non sia più congruo nel 2020 per raggiungere le 500 nascite, numero minimo per tenere il reparto in vita.
Il presidente Toma ha garantito che tutto resterà fermo in quanto per l’emergenza Covid, anche qualora i numeri fossero inferiori rispetto al minimo annuale delle nascite, il reparto continuerà ad esistere.
Toma ha ribadito il suo impegno per una sanità efficiente e, in questo momento si sta concentrando su due fronti, quello dei vaccini antinfluenzali necessari per garantire sicurezza alla popolazione e sul fronte dell’eliminazione del commissariamento sanitario in sinergia con il suo omologo presidente della Calabria, con pressioni sul Ministro della Sanità.
Il governatore ha anche riaffermato la necessità della modifica del DM 70 sulla sanità, non più in linea con le esigenze dei territori e la giusta presa di posizione di alcuni membri del governo di metterci mano al fine di garantire a livello nazionale una distribuzione equa dei servizi sanitari, in base alle reali esigenze delle