Campobasso, 30 marzo 2020 – Sono 953 i tamponi fin qui processati, 821 dei quali negativi, 132 positivi; 26 i pazienti risultati positivi ricoverati presso l’Hub Cardarelli, 17 in malattie infettive e 9 in terapia intensiva; 87 le persone positive in isolamento, di cui 72 le asintomatiche e 15 quelle dimesse dagli ospedali; 174 sono gli altri soggetti sotto sorveglianza; 3 pazienti risultano guariti; 9 sono i deceduti; i pazienti positivi presso il Neuromed sono 9: questi gli ultimi numeri dell’emergenza COVID-19 in Molise che il presidente della Regione, Donato Toma, ha snocciolato questa mattina nel corso della seduta, in video conferenza, del Consiglio regionale.
«Pur con le dovute cautele – ha affermato Toma – dopo l’impennata del 26 marzo, registriamo una diminuzione dei ricoveri. Sicuramente ciò è dovuto alle misure di distanziamento sociale poste in atto sul territorio. I prossimi dieci, quindici giorni saranno fondamentali per comprendere l’evolversi della situazione».
Dopo aver ricordato la costituzione dell’Unità di crisi regionale, cabina di regia per la gestione dell’emergenza sul territorio molisano che opera quotidianamente, e l’istituzione del Comitato tecnico scientifico per l’emergenza epidemiologica da COVID 19, che coadiuva l’Unità di crisi nella varie decisioni via via da assumere, il governatore si è soffermato sul Piano pandemico approvato con Decreto del commissario ad acta n.22 del 26.03.2020.
«Il mio ruolo – ha precisato – è quello di stimolare le decisioni che sono assunte dall’Asrem, per quanto riguarda l’elaborazione della proposta operativa, e dal Commissario ad acta, che provvede all’emanazione del provvedimento. È evidente che non mi fermo qui. Il mio compito è anche quello di monitorare costantemente la situazione e assicurarmi che le Strutture preposte diano puntale attuazione alle varie fasi del Piano».
Toma ha anche ricordato le motivazioni tecniche che hanno portato l’Asrem ad individuare il Cardarelli quale hub regionale COVID, all’interno del quale sono stati garantiti percorsi distinti tra degenze ordinarie e COVID, in modo da assicurare la massima sicurezza al personale sanitario e all’utenza.
Il governatore, infine, si è soffermato sulla questione tamponi e presidi sanitari.
«Abbiamo ampliato – ha precisato – la platea dei soggetti da sottoporre a tampone, in particolare al personale sanitario, agli operatori sanitari e agli ospiti delle Case di riposo».