Il P.C.L. Molise chiede pubblicamente la immediata revoca in autotutela della sanzione disciplinare irrogata al dott. Pastore: un atto fascista contro la legittima libertà di espressione e di lotta per il diritto alla salute nel Molise, a cui anche i dipendenti ed i medici molisani devono dare il proprio importante supporto.

Se questa è la valutazione politica-sociale del provvedimento, rimane però quella giudiziale: ma anche qui rivendichiamo il diritto di dedurre che si tratta di un abuso di potere, poiché l‘illegittimità risiede nella violazione dell’art.21 della Costituzione: nessuna norma di legge o contrattuale consente alla ASREM di privare un dipendente della facoltà di esprimere pubblicamente e a nome personale il proprio pensiero, e di partecipare ad iniziative contro la privatizzazione della sanità molisana in difesa dell’ universalità del diritto alla salute, condivisibili o meno che siano dai vertici ASREM o dal Governatore Regionale. Né è consentito sulla base di asserite “regolamentazioni locali” della ASREM, comunque maldestramente utilizzate, di violare tali norme e diritti della persona che promanano da fonte giuridica superiore.

E’ evidente che proporre un’ idea di sanità diversa rispetto a quella (nefasta) portata avanti dalla Regione e dai vertici ASREM, come sta facendo anche il dott. Pastore, non è “un’offesa all’immagine dei superiori gerarchici sanzionabile disciplinarmente ”, ma solo il legittimo esercizio dei propri diritti nell’interesse delle masse popolari molisane, vittime predestinate dell’attacco in corso al diritto alla salute.

Se poi lor signori vogliono confondere la nozione giuridica di “offesa ai superiori disciplinarmente sanzionabile” con la loro mera insofferenza alle critiche, se ne stiano a casa loro e si facciano da parte dal ruolo pubblico, atteso che questo malsano principio poteva essere attuato solo durante il regime fascista, dagli sciocchi podestà e fanfaroni in camicia nera.

Tanto più che il “rapporto fiduciario” va inteso come lealtà verso il corretto svolgimento del servizio sanitario e alla sua funzionalità, non come asservimento politico al capo di turno o al governatore regionale (questa è la degenerazione privatista all’americana, tipicamente di destra e introdotta dalla Bassanini del “centrosinistra”).

Di più: invece di impiegare le risorse pubbliche per questi onerosi e spropositati procedimenti disciplinari verso un medico che fa solo il suo dovere civico, a fronte di continui tagli dannosi ai servizi, la ASREM avrebbe meglio impiegato dette risorse per costituirsi nella causa al TAR contro Hera Ambiente -l’impianto sulla piana di Venafro che vorrebbe aumentare i rifiuti da incenerire- e per scoprire le cause dell’aria avvelenata in quella zona, visto che da anni tale problematica è rimasta irrisolta.

In proposito, facciamo presente che se l’annullamento della sanzione non dovesse avvenire in autotutela, in caso di vittoria del contenzioso legale, chiederemo che le spese di giustizia non vengano addebitate alla ASREM (cioè ai lavoratori molisani che pagano le tasse) ma personalmente a coloro che se ne renderanno responsabili.

In tal senso inoltreremo un atto di diffida ufficiale alla ASREM che renderemo pubblico.

Il PCL Molise sosterrà ogni iniziativa per l’annullamento della detta sanzione perché è in gioco la libertà di espressione dei dipendenti ASREM in materia sanitaria, pur scritta nell’art.21 della Costituzione, ma che il capitalismo reale, e la sua legge del profitto rendono di fatto carta straccia, in questo caso a danno del diritto alla salute delle masse molisane.

In fondo anche questa è una battaglia molisana contro il fascismo reale, che in Italia a 72 anni dalla Liberazione vergognosamente persiste, e che è da spazzare via, una volta per tutte.

Lì, 23/04/2017 IL COORDINATORE

Tiziano Di Clemente