Il Molise non puo’ sopravvivere e prosperare in uno scenario di costante incertezza
Di Christian Ciarlante
Questa terra non uscirà mai dalle sabbie mobili, in cui è sprofondata da tempo immemore, se non abbandona la cultura della rassegnazione e del piagnisteo che, insieme alla mala politica, hanno determinato il suo sottosviluppo. Il Molise è fermo, viviamo in una sorta di immobilismo permanente, imbarazzante, che non ci permette di avere una visione di futuro. Continuiamo a gridare ai quattro venti che occorre uno scatto d’orgoglio capace di farci alzare la testa con dignità, ma le buone intenzioni durano poco e, spesso, si è più bravi a denigrare tutto e tutti per il solo gusto di farlo. Ci nutriamo di veleno, di pane e cattiveria, pronti a rigurgitare anatemi contro quegli amministratori che democraticamente si è deciso di eleggere.
Oggi la parola d’ordine è “Cacciamoli!” Un governo regionale che ha fallito, su tutti i fronti, è giusto che vada casa. Su questo punto siamo tutti d’accordo, ma di grazia, quale sarebbe l’alternativa? A chi dovremmo affidare l’arduo compito di rendere la nostra regione un posto migliore? Non c’è un progetto, manca una figura politica di riferimento forte e carismatica in grado di imprimere una svolta, decisiva, atta alla realizzazione di un cambiamento profondo dello ‘status quo’. Se cade questo governo regionale cosa ci aspetta? Sicuramente, prima di ottobre, non si andrebbe al voto e, tutto il potere, rimarrebbe nelle mani del presidente della regione. Non dimentichiamoci che siamo ancora in piena emergenza sanitaria ed è in corso una campagna vaccinale. Facile immaginare le conseguenze.
E’ giusto indignarsi, chiedere la testa di chi non ha saputo gestire l’emergenza Covid, però, bisognerebbe fermarsi un attimo a riflettere prima di aprire una crisi al buio. Quindi, meglio sarebbe confrontarsi seriamente sul merito dei problemi, sedersi ad un tavolo, e fare tutto il possibile per superare questa drammatica fase emergenziale. Al Molise, inutile ribadirlo, serve un cambio di rotta drastico. E’ finito il tempo delle chiacchiere, esistono delle priorità insindacabili da cui ripartire: sanità, economia e lavoro. E’ arrivato il momento di scommettere sui quei settori che possono permettere, a questa terra martoriata, di uscire dall’oblio.
Cambiare mentalità e spazzare via il passato, è il primo passo per guardare con nuovi occhi al futuro. Liberiamoci del marciume, dei cattivi amministratori, per il bene di questa meravigliosa terra e per il bene dei tanti molisani onesti che lavorano e producono. Tenetelo a mente la prossima volta che sarete chiamati al voto. Il Molise merita di meglio e i molisani lo sanno bene.