di Pietro Tonti

Dopo gli incendi di domenica scorsa in basso Molise, con i disastri registrati a Termoli e Campomarino; ville e campeggi distrutti, macchia mediterranea andata in fumo per decine di ettari con pinete ridotte ad un inferno dantesco, ecco che Canale 5 nel suo tg di ieri ignora totalmente l’esistenza del Molise.

Un servizio impostato sull’Abruzzo, dove si sono registrati diversi roghi, si è citato  testualmente:” incendi verificatesi fino a Vasto”, per saltare il Molise totalmente e occuparsi della Sicilia e poi della capitale in cui era stato arrestato un ragazzo di colore che tranquillamente aveva deciso di dar fuoco a tutto quello che gli capitava sotto mano, ma del Molise nessuna traccia, nemmeno flebile, nemmeno una parola per il disastro avuto.

Ancora una volta il Molise non esiste, non per colpa dei molisani, ma forse per la scarsa propensione allo studio della geografia dei giornalisti di mediaset? Lo ribadiamo, Vasto non è in Molise e gli incendi si sono verificati anche a Termoli, Capomarino e nell’entroterra molisano.

Una notizia passata su una rete nazionale avrebbe sicuramente dato una mano al Presidente Toma e alla sua Giunta per richiedere con più veemenza lo stato di calamità al Governo, ma sulla rete mediaset è passato come se la nostra regione non sia stata intaccata minimamente dai roghi, un’isola felice.

Negligenza, ignoranza? Chissà. Solo con le vittime il Molise è al centro degli interessi dei mass media nazionali. Lo è stato nella tragicità del terremoto di San Giuliano nel 2002 con 27 bambini morti e una maestra. Addirittura allora per qualche mese, abbiamo assistito alla menzione del Molise finanche nelle previsioni del tempo, per poi ricadere nell’oblio.

Le emittenti nazionali – tutte – invece, sono pronte al discredito, se si tratta di porre alla berlina situazioni  o personaggi politici regionali. Insomma, appare il Molise la terra di nessuno, ove la si può ignorare o utilizzare a proprio piacimento per scoop di esaltazione di negligenze, senza che nessuno ravvisi l’opportunità di opporsi e far sentire il proprio dissenso su questo modus operandi che possiamo definire eufemisticamente deplorevole.

Nessuno reclama, non si sentono i politici, nemmeno i cittadini; il tutto rientra in quella bassa reattività sociale dei molisani, bravi, taciturni, ossequiosi nei confronti di chi viene dall’esterno e pronti a porre l’altra guancia quando vengono disprezzati, o ignorati.

Come dai mass media nazionali, anche dal Governo veniamo ignorati per la gestione della sanità pubblica, tanto in quella piccola regione nessuno si ribella. Non è il momento di reagire?