Negli anni trascorsi il “diavolo” rossonero, alias il Milan, amava vincere ed affermarsi in ogni angolo della Terra coi suoi campioni stranieri, ossia con talenti calcistici nati chi in Olanda, chi in Brasile, chi in Africa, chi nel resto d’Europa ect. che imponevano ovunque (o quasi) la loro classe, segnando gol a grappoli e meritando consensi a 360°. Arrivavano successi e trofei a ripetizione, in particolare sette Coppe Campioni e tanti titoli Intercontinentali oltre agli scudetti nel Campionato italiano, ed il blasone del Milan aumentava sempre più, sotto l’incalzare di talenti in prevalenza stranieri. Basta citare Kakà, Savicevic, Papin, Sergigno, Weah, Gullit, Van Basten, Desailly e tant’altri che hanno fatto la storia recente del “diavolo”. Accanto a questi comunque non mancavano campioni italiani altrettanto validi, quali Baresi, Maldini, Galli, Donadoni Costacurta, Tassotti ect., e tutti assieme contribuivano alle fortune e ai successi della squadra dell’allora Presidente Silvio Berlusconi. Oggi, cambiata la proprietà del “diavolo” passato ai cinesi e soprattutto sotto l’incalzare delle profonde trasformazioni che hanno investito il mondo del calcio, anche nel blasonatissimo Milan tante cose sono diverse rispetto al passato. Una su tutte : l’affermarsi di calciatori italiani, non ancora definibili talenti, campioni in senso assoluto, ma certamente meritevoli di consensi ed applausi alla luce di quanto stanno facendo con la maglia rossonera. E su tutti, due nomi soprattutto e guarda caso non del nord Italia, sin qui fucina di campioni calcistici, bensì del sud della nostra Penisola, esattamente di Campania e Molise, regioni considerate sin’ora ai margini di determinati discorsi sportivi. I nomi di tali talenti ? Il campano Antonio Donnarumma, portiere 29enne che cogliendo i concomitanti infortuni del fratello Gigio e di Storari ha appena esordito, parato e vinto con la maglia del Milan in Coppa Italia contro l’Inter, ed il molisano Patrick Cutrone, bomber non ancora 20enne che ha segnato il gol del successo sui “cugini” interisti, regalando al Milan di Gattuso la semifinale con la Lazio. Cutrone appunto ; un ragazzo “acqua e sapone”, partito dal Molise con la classica valigia per approdare a Milanello, scalare le diverse categorie giovanili in maglia rossonera, nella scorsa estate in procinto di trasferirsi in prestito a Crotone dov’era apprezzatissimo ed assai atteso, ma che alla fine è rimasto in casa del “diavolo”, che “è la mia casa -ha detto l’interessato al termine di Milan/Inter di Coppa Italia (1-0)- e dove tengo tantissimo a restare !”. Cutrone, un molisano di quelli buoni quindi, che ai piedi della Madonnina sta facendo la propria fortuna e quella del Milan, regalando soddisfazioni ai tanti tifosi. Ed allora W il Molise (!), visto quanto i suoi figli sanno fare, lasciandosi apprezzare fuori dai confini della loro regione ! Peccato solo che al Molise restino le briciole, mentre gli altri fruiscono a piene mani dei pregi dei molisani.
Tonino Atella