di Pietro Tonti

Che l’esasperato Donato Toma, dopo un anno di feroce opposizione consiliare da parte del Consigliere Greco, abbia esordito con un lancio verbale di una maledizione, fa sorridere e allibire allo stesso tempo.

Sorridere in quanto spesso l’ambiente del Consiglio regionale appare carnescialesco e teatrale, quasi fosse una Versailles pre presa della Bastiglia, mentre la corte sguazza nel lusso e nel teatrino pomposo, il popolo è alla fame.

Comunque, non si era mai giunti prima d’ora ad un “anathema sit” lanciato ai danni del massimo oppositore in Consiglio regionale, non volendo approfondire se il “cancrus” enunciato da Toma sia l’augurio di un cancro o la lettura di un oroscopo improbabile su Greco, visto che è nato il 27 gennaio e quindi del segno dell’acquario ben distante dal cancro che il Presidente ha voluto citare.

Ma se di cancro bisogna parlare è sicuramente quello da estirpare con una grande dose di chemioterapici, dettato dell’inopportunità di stabilire altri 200 mila euro in aumento del badger annuale del Consiglio regionale che passa da 5 milioni e 800mila a sei milioni di euro, un piccolo regno questo consiglio regionale ove i cortigiani satolli, ancora destinano bilanci in aumento, senza una riduzione dei loro lauti emolumenti.

Un cancro sicuramente per i cittadini molisani è l’aumento paventato del biglietto della tratta Campobasso-Roma che passerà da 15,20 a 21,28 euro (+40%) per avere la stessa ferrovia tra le peggiori dello stivale.

Mentre un territorio va alla deriva, assistiamo impotenti a questa farsa tra realtà, apparenza e finzione, tipica pirandelliana, a cui la speranza della fine di questa regione, che non ha più modo e senso di esistere, appare come la panacea risolutiva dei mali endemici di questo popolo.