“Signore e signori, benvenuti in Molise, l’unica regione dove gli ospedali si chiudono più in fretta delle pizzerie d’asporto.”
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Ad Agnone l’ospedale diventa “di comunità”. Cioè? Se ti fai un graffio ti mettono un cerotto, se hai un infarto ti danno… un caffè di comunità.
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A Isernia, invece, devono scegliere: chiudere il punto nascita o l’emodinamica. È tipo il gioco dei pacchi: “Vuoi il bambino o vuoi il cuore?”
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Lo Stato dice che così si risparmia. Certo, se elimini i reparti elimini pure i malati… e voilà, debito sanitario risolto!
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Pensate che siamo commissariati da 16 anni. Sedici! Non è più commissariamento, è un matrimonio forzato. Manca solo il prete che dica: “Finché morte non vi separi… e visto che chiudiamo i reparti, ci pensa la natura.”
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In Molise la sanità è così: per nascere devi andare fuori regione… e per non morire pure.
“Insomma, qui non si fanno più diagnosi… si fanno scommesse! Punto nascita chiuso, emodinamica chiusa… qual è il prossimo reparto che chiudiamo? Fate le vostre puntate!”