Il Ditoriale di Pietro Tonti
“La Prima Commissione Consiliare licenziò nel febbraio 2015 la proposta di legge regionale che voleva riordinare i Consorzi Industriali e le Aree Produttive presenti in Molise, rispondendo a quanto la Giunta Regionale intendeva portare avanti in relazione al riassetto dei vari organi territoriali della Regione Molise secondo il principio del risparmio di risorse pubbliche e dell’efficienza dei servizi.
Il rilancio industriale della nostra Regione, sarebbe dovuto passare attraverso criteri di efficienza e snellimento dell’iter burocratico e, soprattutto, il contenimento dei costi. L’Arsap, unico ente avrebbe dovuto occuparsi della gestione e della fornitura dei servizi a sostegno delle iniziative imprenditoriali presenti e future nella nostra regione.
Da allora cosa è accaduto? Nulla, i nuclei industriali restano commissariati senza che la regione sia intervenuta a legiferare sul nuovo quadro gestionale di un ente fondamentale per lo sviluppo delle rispettive aree del Molise. A questa problematica, si è aggiunta quella dei Consorzi di Bonifica, commissariati a fine gennaio scorso.
Le Comunità montane sono state eliminate con legge regionale oltre cinque anni fa. Per i Consorzi Industriali e di Bonifica è stato detto sarebbero intervenuti altri provvedimenti legislativi, fino ad oggi tutto in alto mare.
Il Consorzio industriale di Boiano è stato commissariato, coperto di debiti che accumulava di anno in anno. Il Consorzio di Bonifica di Larino ne conta uno di 613.789,75 euro nei confronti della Regione su cui però grava l’ordinanza del Tribunale amministrativo regionale (Tar) che ne ha sospeso l’esecutività “al limitato fine di consentire alla Regione di concludere il procedimento con un provvedimento espresso”.
Tra l’avere e il dare, i Consorzi di Bonifica comunque vanno avanti, al pari dei Consorzi industriali. Quello di Larino con particolare difficoltà.
Gli uni e gli altri sono sempre in attesa di una nuova impostazione statutaria e una nuova regolamentazione delle rispettive missioni sul territorio.
Il Consorzio per lo sviluppo industriale di Isernia/ Venafro commissariato, stessa sorte per il Consorzio di Bonifica della Piana di Venafro, l’unico con i conti in ordine e programmazioni di tutto rispetto, gestite dal super manager Vittorio Nola.
Quelle decisioni che dovrebbero affrontarsi senza difficoltà, si arenano stranamente nell’Assessorato alle Attività Produttive e in Giunta, Consorzi industriali e di bonifica giacciono nello stesso limbo in attesa di sviluppi. Per quale motivo si decide di non decidere?
Questi due settori sono strategici per la politica, su cui si basano ritorni elettorali.
E’ meglio evitare insoddisfazioni a meno di un anno dalle elezioni regionali. La rappresentanza dei potentati è salva e si va avanti ancora una volta, negli interessi di una o dell’altra fazione, posticipando all’infinito quei cambiamenti necessari e richiesti dal mercato e dalle esigenze reali di una regione alla gogna per il lavoro e per lo sviluppo, lasciato all’anno zero.
Il riconoscimento dell’area di crisi industriale complessa e il Programma di sviluppo rurale (Psr) sarebbero circostanze ideali per mettere a punto un provvedimento legislativo che si incarichi anche del ruolo e delle funzioni dei Consorzi. Un’opportunità fino ad oggi promossa solo a parole e comunicati stampa, poi tutto resta nell’oblio.
A dimostrazione che si vuole far restare le cose come stanno e anzi, si vuole cambiare per non cambiare niente, solo qualche giorno fa, il Commissario del Consorzio Industriale di Isernia-Venafro fa pervenire un invito di convocazione che, richiamando lo Statuto invita a rieleggere il Consiglio Generale, il Presidente dell’Ente e il Comitato Direttivo.
Per quanto tempo ancora bisognerà sopportare questo modus operandi?
I cittadini saranno ancora propensi a recarsi alle urne con queste idee, sempre le stesse egemoni salva poltrone?
Staremo a vedere, intanto l’attenzione sui Consorzi industriali e di Bonifica è sempre alta, in attesa di necessari sviluppi, vi è il coinvolgimento di importanti filiere a cui bisogna rispondere senza tergiversare ulteriormente.