di Pietro Tonti               

Non si comprende come si sia voluto affrontare un argomento trito e ritrito ancora una volta, senza una sostanziale novità rispetto a quanto i molisani sanno da sempre. Dovendo quotidianamente sopportare isolamento e lunghi viaggi, vittime di una carenza infrastrutturale che conoscono bene e sanno cosa ci vorrebbe per risollevare le sorti di questa terra.

Ebbene, “Le Priorità Infrastrutturali per il Sistema Economico Molisano”, ieri tema di un poco interessante convegno.  Ci sono state di nuovo raccontate da chi ha analizzato, dall’esterno il problema, messo in bella copia con dati statistici e sciorinato a quella stessa platea che questi dati li conosceva a menadito. Cui prodest? In clima elettorale per le prossime politiche e le amministrative regionali 2023? Probabilmente.

Rinfrescarsi le idee di come siamo messi male, anzi malissimo con le infrastrutture, dovrebbe giungere ai molisani, ancora una volta affinchè prendano consapevolezza che forse tra un ventennio, avranno una strada a quattro corsie Termoli, Mignano Monte Lungo che unisca le due autostrade A14/A1?

Una consapevolezza paragonabile al “ricordati che devi morire” che il frate intimava a Massimo Troisi nel film: “Non ci resta che piangere”. Si, forse è proprio questo l’epilogo, non ci resta che piangere sulle disgrazie molisane infrastrutturali, ma ieri la commedia teatrale su questo argomento è apparsa anche ai presenti, una messa in scena giunta all’ennesima replica.

I dati delle distanze tra una città all’altra e i tempi di percorrenza, tra Termoli o Campobasso, da Campobasso a Roma, su ferrovia o su gomma, sono il tormentone di noi giornalisti da un buon trentennio. Forse il Presidente della Camera di Commercio, il buon Paolo Spina ha pensato che divulgati alla platea da chi è giunto da Milano per dirci quanto siamo pirla, se in cinquantanove  anni dall’istituzione della regione Molise, abbiamo ancora una ferrovia elettrificata al 30% ad unico binario, e strade impercorribili, lente e pericolose, avrebbe acquisito un nuovo valore,  una nuova consapevolezza, non si sarebbe rivelata una  pleonastica dissertazione, come purtroppo si è rivelata.

Il libro bianco sulle priorità infrastrutturali del Molise è stata l’occasione per raccontare ai molisani attraverso luminari  quale Roberta Delpiano, Project manager di Uniontrasporti come il territorio avrebbe bisogno di svernare le criticità infrastrutturali. Qualcuno tra i presenti sbuffando, ascoltando i dati, si è sentito trattato da inconsapevole troglodita, mentre si informava dei bisogni infrastrutturali della ventesima regione. La ciliegina su una torta indigesta è giunta con quello che doveva essere il piatto forte, o novità per il trasporto molisano, l’idea embrionale: “verso un network di aviosuperfici al servizio della mobilità della dorsale appenninica”. Antonello Fontanili Direttore di Uniontrasporti ha proposto l’esigenza di avere 42 aviosuperfici distribuite sulla dorsale appenninica per stringere i tempi biblici dei trasporti e giungere a nuove opportunità ( con quali fondi? Con quali tempi? Boh).

Ha parlato di una strana aviosuperficie quella del Tammaro, inventata di sana pianta, quando i molisani conoscono solo quella di San Giuliano del Sannio, poi si è compreso che era la stessa aviosuperficie, ma nell’esposizione, il relatore si è presa la licenza poetica di cambiare il nome dell’idea, partorita, cresciuta e portata avanti dal Comandante dell’aviazione civile, l’agnonese Emilio Carosella, costretto a subire dati imprecisi sulle aviosuperfici, sulla pericolosità di aerei a elica e una totale assenza, quale massimo esperto del settore nel Molise, di un suo utile intervento chiarificatore sull’argomento che è apparso deviante e forse anche poco convincente da parte del relatore per eventuali investitori, come lo stesso Carosella ha evidenziato nel post intervento allo stesso Fontanili. Abbiamo salutato un silente sindaco – visibilmente perplesso – di San Giuliano del Sannio patron dell’iniziativa nel suo comune.

Anche ai presenti è apparso perlomeno strano che lo stesso Comandante non fosse tra i relatori su questo argomento. Poi è stata la volta degli imprenditori molisani o dei loro rappresentanti, che oltre a celebrare le rispettive aziende, hanno di nuovo evidenziato come la mancanza di infrastrutture sia una forte limitazione ai loro business. Anche in questo caso, interventi lapalissiani  rivolti, forse al conduttore dell’incontro, giunto da fuori regione da un’emittente blasonata,  che ai ben informati presenti o ai giornalisti delle diverse testate regionali.

Si attendevano con ansia le novità a questo punto da parte della politica, presenti l’Assessore alle Infrastrutture Vincenzo Niro, l’Assessore ai Trasporti Quintino Pallante e il Presidente della Regione Donato Toma.  I quali nei loro interventi hanno continuato a ribadire quanto da mesi affermano attraverso gli organi di informazione: ferrovie in work in progress per la rete elettrificata; una strada Termoli/ Mignano Montelungo con i 140 milioni di euro utili per la progettazione e iniziare il primo lotto. Il Presidente Toma, ha riconfermato ancora per l’ennesima volta che forse tra 4 lustri i molisani potrebbero vedere la famosa strada e percorrerla.

Sui trasporti per l’aviosuperficie, portata avanti dal Presidente della Camera di Commercio Paolo Spina nel suo intervento (mutuata dal Comandate Carosella) ha risposto il Presidente della Giunta regionale Toma, il quale è stato caustico sull’argomento, ponendo una grande spada di Damocle sul progetto. L’aviosuperficie molisana di San Giuliano del Sannio, ha avuto l’approvazione dalla Giunta regionale, ma deve passare al vaglio del Consiglio, dove – come ha sottolineato il Presidente– ci sono grandi portatori di interessi tra i Consiglieri  per l’assegnazione dell’appalto a un unico fornitore per i trasporti su gomma; il progetto aviosuperficie per questo motivo potrebbe non passare in Consiglio.

Orbene, una piena mattinata a parlare di aria fritta, ha lasciato l’amaro in bocca, con un’unica consapevolezza, nulla è cambiato o cambierà a breve e i sogni di avere infrastrutture efficienti e uscire dall’isolamento resteranno le priorità anche per i prossimi secoli.

L’unica novità è proprio sull’aviosuperficie molisana, un progetto avveniristico che potrebbe infrangersi contro il muro di gomma del disinteresse regionale di un Consiglio che pensa all’appalto milionario su gomma e poco, pochissimo, anzi per niente alle esigenze di un necessario trasporto aereo.