di Pietro Tonti

Grave la crisi che sta affrontando il Consorzio per il nucleo industriale di Campobasso/Boiano.

Altrettanto grave l’abbandono dell’ente da parte del governo Frattura.

Cosa è accaduto in questi anni al Consorzio?

  • La fuoriuscita della provincia di Campobasso e del comune capoluogo negli ultimi tempi dal Consorzio, ha registrato solo l’aggravarsi di una situazione debitoria già contratta da tempo.

  • Crisi industriale, poche aziende e comuni paganti, che non reggono le spese correnti in servizi idrici, forniture elettriche e depurazione acque offerti dall’ente.

  • Unica risorsa reale quella dell’azienda Fader S.p.a. che ottempera diligentemente agli impegni economici assunti.

  • La regione Molise da quattro lunghi anni non eroga le competenze annuali di 193mila euro, stanziate per il Consorzio, aggravando la situazione debitoria.

  • Nervo scoperto del Consorzio, il depuratore che necessita di adeguamento strutturale e tecnologico per un ottimale utilizzo, l’investimento previsto di circa 3,7 milioni di euro, potrebbe rientrare nei finanziamenti dell’Area di Crisi, ma ad oggi non è dato sapere se sarà possibile e rientrerà nelle mira del Governo Frattura.

  • Solo 5 dipendenti in pianta organica fino ad oggi che dal prossimo anno rimarranno in tre, (due andranno in pensione) a gestire il Consorzio, mentre già da tre mesi, sono tutti senza stipendio.

  • I debiti accumulati negli anni raggiungono la cifra di circa 7 milioni di euro.

Per maggiore chiarezza e comprendere ulteriormente la questione crisi, bisogna aggiungere che a fine marzo 2017 ha dato le dimissioni il Presidente del Consorzio, amico stretto del presidente Frattura, Remo Perrella.

Tra le motivazioni della decisione, debiti insostenibili e una difficoltà operativa giunta al culmine. Parrebbe che il Perrella sia stato lasciato dal suo amico presidente a gestire l’ingestibile e non abbia avuto le giuste attenzioni per rimediare alla disastrosa situazione debitoria: oppure il progetto di Frattura era un altro?

Era previsto un incontro tra Perrella e Frattura nelle settimane successive alla fine di marzo, ma non vi è stato mai nessun incontro tra i due, mentre la presidenza del Consorzio, mancando il vertice è affidato nelle innumerevoli responsabilità gestionali, nelle mani dell’organico senza stipendio.

Proprio nella giornata odierna, senza ulteriori precisazioni ed incontri, è scaduto il mandato del presidente Perrella e da indiscrezioni di palazzo, parrebbe che la Giunta regionale sia prossima alla nomina di un nuovo commissario.

Tornando brevemente alla presidenza Perrella.

Dal novembre 2016, per motivi legati sia alla situazione debitoria che politica, il governo Frattura aveva silurato il presidente Colalillo e azzerato gli organi, commissariando il Consorzio. A subentrare soprattutto per motivi politici, il Perrella presidente del Consiglio comunale di Bojano e quindi esponente di spicco della maggioranza del sindaco Di Biase.

Il Personale del Consorzio

Le maestranze impegnate nella gestione del Consorzio, sono con le spalle al muro e lasciate a se stesse. Due gli incontri andati a vuoto con Frattura, mentre tutti si augurano che nelle prossime settimane si avvii una nuova era.

I debiti

Dipanare la matassa debitoria non sarebbe poi molto difficile, dato il valore degli immobili nella proprietà del Consorzio, di circa 5 milioni di euro, vendendoli e transando a saldo e stralcio con i creditori, tra cui Banca Intesa, resasi disponibile a chiudere il debito transando, la situazione economica potrebbe ripianarsi, nonostante le inadempienze della regione, nelle mancate erogazioni e le citate criticità.

 Nelle ipotesi paventate nel corso degli ultimi mesi, quella dell’agenzia unica che dovrebbe gestire i tre consorzi regionali, di Isernia/Venafro, di Campobasso /Boiano e di Termoli, in questo modo sarebbe più semplice ripianare i debiti, ma vi sono molte perplessità di natura politica che riguarderebbero anche i vertici e chi dovrà presenziare all’agenzia unica.

Il Business.

Nel frattempo che si appronta l’Area di crisi complessa e giungano i fondi strutturali di 15 milioni di euro promessi e le aziende aderenti, il business di tutti e tre i consorzi è nella depurazione, soprattutto guardando in prospettiva quello di Campobasso/Boiano nell’adeguamento del fatiscente depuratore, è racchiusa la sostenibilità dell’ente.

Vi è un progetto, elaborato dal personale tecnico del Consorzio che porterebbe nelle casse dai 300 ai 400 mila euro annui, ma da due anni Frattura promette di adeguare il depuratore e nulla ancora si muove.

Questo decantare, procrastinare, rallentare, non erogare e tagliare, senza decidere da parte della regione Molise, preoccupa e non poco le maestranze del Consorzio in balia del vento fratturiano e delle idee ancora ignote che riguardano il loro futuro lavorativo e la gestione di un ente da troppo tempo lasciato a se stesso.