di Pietro Tonti

Tema caldo, anzi caldissimo in tutta la regione Molise, a prescindere dalle temperature estive, quello dell’accoglienza e dell’arrivo di centinaia di altri migranti che attraverso lo Sprar e l’ospitalità profuga per volere governativo e richieste senza limiti da parte di affaristi privati, stanno progressivamente facendo diventare questa regione la punta estrema dell’Africa.

Qualcosa si muove in questi giorni, quella sensibilità dei cittadini stimolata da una vera e propria realtà complicata, da un’invasione incontrollata e dal pericolo concreto di tensioni sociali che possono sfociare in violenza. Nonostante i nostri amministratori regionali e i prefetti delle rispettive province sono convinti che il Molise è a bassa reattività sociale, e i cittadini  capaci di sopportare tutto senza reagire, parrebbe che il cane molisano sornione e sempre legato al collare di chiunque voglia prenderlo a calci nel sedere, si stia svegliando: era ora diremo! Non ci sta a subire passivamente le decisioni di pochi ai danni dell’intera collettività. Cosa bolle in pentola?

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Abbiamo raggiunto telefonicamente il portavoce di Campobasso di Fratelli D’Italia, Claudia Mistichelli, partito promotore della manifestazione di protesta dell’11 luglio, contro un’accoglienza senza regole e senza controllo.

Innanzitutto come nasce  l’idea di questa manifestazione?

Fratelli D’Italia ha deciso di affrontare questo problema. In Molise sono previsti circa 2500 nuovi arrivi di migranti, ogni giorno si aprono nuovi centri di accoglienza nelle città e nei paesi molisani, oltre a destare forti perplessità l’apertura del centro HUB a San Giuliano di Puglia, che ospiterà minimo 500 migranti. Alla manifestazione hanno aderito Forza Italia, Noi con Salvini, Idea, Movimento Nazionale per la Sovranità, Direzione Italia e Azione Civica Molise, altri movimenti, associazioni e amministratori stanno aderendo e saranno al nostro fianco.

 L’accoglienza è il problema più urgente da affrontare?

In Molise i problemi sono tanti: sanità al collasso, con reparti che chiudono e personale ai minimi termini; strade ormai impraticabili, l’ultima frana tra Mirabello e Ferrazzano; tratte ferroviarie da far west; futuro lavorativo, per i molisani, pari a zero, l’unica alternativa sono i lavori precari che ruotano attorno all’accoglienza dei migranti.

In tutto questo, l’accoglienza turistica è inesistente, mentre l’accoglienza di migranti, in percentuale alla popolazione, è la più alta d’Italia. Praticamente un impegno finanziario enorme che potrebbe essere veicolato verso il territorio e risolvere tanti problemi nella nostra regione.

Se vogliamo parlare poi di sicurezza, non dimentichiamo che proprio un presunto terrorista si nascondeva in un centro di accoglienza di Campomarino, inoltre abbiamo visto a Corpus Domini come la vita degli italiani sta cambiando, ormai ogni festa o evento sarà blindato in virtù delle nuove norme di sicurezza antiterrorismo.

Invece, se tocchiamo il lato umano della vicenda, questa accoglienza senza controllo non ha nessuno scopo solidale, l’ASILO POLITICO dovrebbe essere un diritto da tutelare, non da svendere e dare in pasto a chi ci vuole speculare.

Cosa vi aspettate con questa manifestazione?

C’è un forte consenso popolare, i cittadini chiedono costantemente ed espressamente di intervenire sull’ apertura continua di centri di accoglienza in Molise. La maggior parte dei molisani, vogliono che le istituzioni ascoltino le paure e i problemi che li affliggono e questa è l’occasione giusta.

 Qual’è il vostro obiettivo?

Il nostro obiettivo è quello di avere un dialogo con il Prefetto di Campobasso, di riportare le ansie quotidiane dei cittadini, di capire in che modo le istituzioni locali vogliono affrontare questo fenomeno, che ormai deve avere fine in Molise.

Sicuramente sarà l’inizio di un percorso di coesione tra le forze politiche di destra, per la tutela e la salvaguardia della nostra regione. Aspettiamo che il popolo sia al nostro fianco martedì alle ore 10 davanti la Prefettura di Campobasso, non ci sono più scuse, non si può più rimanere zitti davanti a questi soprusi.