“Da un’attenta osservazione si capisce che una delle iscrizioni marmoree esposte sulla facciata esterna del Convento Francescano di Venafro rischia di venire giù e frantumarsi in mille pezzi. In effetti è facile constatarne il suo distacco dalla parete, a seguito del trascorrere del tempo e degli agenti atmosferici che di continuo la investono. Il marmo si è come bombato, gli stessi ganci in ferro che la sorreggono fissandola al muro risultano non più efficienti, per cui è il caso d’intervenire tornando ad assicurare la stabilità della iscrizione e la sua tenuta. Non vorremmo che un giorno o l’altro si possa trovare il marmo a terra, frantumato in mille pezzi. Prima che tanto avvenga, e per scongiurare tale eventualità, è il caso di correre ai ripari”. Così i venafrani che di solito frequentano il sito religioso in tema, che ricordiamo è attiguo alla Basilica del Patrono, San Nicandro. L’iscrizione marmorea in questione risale al 1991 e riporta informazioni su avvenimenti e personaggi legati ai predetti luoghi di culto. Sempre all’esterno dello stesso Convento Francescano di Venafro sono situate altri marmi che tratteggiano storia e vicende dello stesso sito religioso.
Tonino Atella