Un convegno per capire come cambiano nella società moderna le varie forme di alterazione del comportamento alimentare

Un corso di Educazione continua in medicina (ECM) per affrontare un tema complesso e in rapida trasformazione: i Disturbi del comportamento alimentare (DCA). Il meeting si svolgerà venerdì 15 dicembre nell’I.R.C.C.S. Neuromed, a partire dalle ore 9.00, nella Sala Conferenze del Parci Tecnologico di Pozzilli.

È una vera e propria epidemia sociale quella a cui ci troviamo davanti quando parliamo di Disturbi del comportamento alimentare: circa 3 milioni di italiani ne sono affetti, e la loro diffusione si accompagna anche ad una importante modificazione delle caratteristiche psicopatologiche. Un cambiamento rapido, importante, che sembra interpretare un disagio diffuso.

Le sindromi più frequenti sono ormai molto lontane dai quadri classici cosiddetti “puri”, come l’Anoressia Nervosa, la Bulimia Nervosa, il Disturbo da Alimentazione Incontrollata. C’è stata invece una mutazione. Dall’iniziale caratterizzazione “astinente” dell’Anoressia (dove il disturbo si esauriva esclusivamente nel digiuno) ha fatto seguito, attorno agli anni Settanta, l’innesto di alcuni comportamenti tipici del versante bulimico. Sono comparsi disturbi alimentari maschili, assenti fino a dieci anni fa, con espressioni nuove della patologia (come la Bigoressia, ovvero l’ossessione per un’eccessiva muscolatura, e l’Ortoressia, l’ossessione per il cibo “sano”).

Una vera emergenza, inoltre, risulta essere l’aumento di incidenza dei DCA in età infantile e preadolescenziale. Fino a non molti anni fa quando si parlava di disturbi della nutrizione o del comportamento alimentare nell’infanzia si faceva riferimento a condizioni che si presentavano quasi esclusivamente nella prima infanzia come la Pica, il Disturbo di Ruminazione ed il Disturbo evitante/restrittivo dell’alimentazione. A queste forme piuttosto rare si affiancano oggi in numero sempre maggiore casi di bambini e preadolescenti con alterazioni del comportamento alimentare e relativi quadri clinici molto simili a quelli fino a poco tempo fa osservabili solo nell’adolescente e nell’adulto.

Un quadro epidemiologico che sembra drammatico, anche se negli ultimi anni la ricerca scientifica e l’esperienza clinica hanno dimostrato che ci sono motivi reali di ottimismo nel trattamento dei DCA, naturalmente quando questo sia condotto da specialisti del settore che utilizzano un modello di intervento multidisciplinare ed integrato, che include l’approccio nutrizionale, l’approccio psicologico, il lavoro con la famiglia.

Cruciali, però, sono prevenzione e diagnosi precoce. I Disturbi Alimentari sono essenzialmente disturbi della mente e quindi, prima ancora che compaiano i segni fisici della malattia (come la magrezza), sono già presenti da tempo quelli psicologici, che in modo sotterraneo invadono idee e pensieri dei ragazzi. Ecco che il cambiamento fisico si accompagna e a volte viene preceduto da un grande cambiamento di carattere: instabilità emotiva, irritabilità, sbalzi del tono dell’umore, insonnia. Tutti sintomi collegati alla malnutrizione, ma in parte anche alla devastazione terribile che questi disturbi determinano nella mente delle giovani vite. Bisogna quindi tenere conto che i Disturbi Alimentari sono diversi e l’inizio può essere molto subdolo e insidioso. È importante condividere i propri dubbi con il medico di famiglia o il pediatra, e rivolgersi quanto prima ai servizi specialistici.

Ecco perché il convegno è rivolto a tutte le figure professionali coinvolte nel processo di prevenzione, diagnosi e cura, oltre che a tutte le persone interessate, in particolar modo il personale coinvolto nel mondo della scuola e dello sport.