Iniziativa pubblica del Coordinamento “No Pizzone II” – Sabato 3 gennaio 2026

3/12/2025
Il futuro dell’orso marsicano, uno dei grandi mammiferi più rari d’Europa, e il ruolo dei Parchi Nazionali italiani nella tutela del paesaggio e della biodiversità tornano al centro del dibattito con l’iniziativa pubblica “I corridoi dell’orso: da due Parchi un cammino comune”, promossa dal Coordinamento “No Pizzone II” per sabato 3 gennaio 2026.

La data non è casuale: proprio mentre si discute di transizione energetica e nuove infrastrutture, il progetto della centrale Enel “Pizzone II”, previsto all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (PNALM), solleva ancora interrogativi cruciali che riguardano tutti i Parchi Nazionali italiani.

Una vicenda che riguarda tutto il Paese:
il Parco più antico e il più giovane minacciati dallo stesso progetto.

Il PNALM — il Parco Nazionale più antico d’Italia, che nel 2022 ha celebrato il suo centenario — è ecologicamente connesso al Parco Nazionale del Matese, il più giovane del sistema nazionale delle aree protette.

Proprio nel punto di collegamento tra questi due Parchi, Enel vuole costruire un grande impianto di generazione e pompaggio. Il progetto, reso pubblico ad agosto 2023, ad oggi è in attesa di parere della commissione V.I.A.

L’opera ricadrebbe in un’area classificata dagli esperti come nodo critico della rete ecologica appenninica, un corridoio indispensabile per la sopravvivenza dell’orso bruno marsicano.

Il rischio: interrompere il corridoio ecologico che sostiene gli ultimi 50–60 orsi marsicani

L’orso marsicano, chiamato anche orso gentile per il carattere mite, è una sottospecie unica al mondo, presente solo nell’Italia centrale. Con appena 50–60 individui rimasti, l’espansione in nuovi territori idonei è considerata indispensabile per evitare l’estinzione funzionale.

Secondo i ricercatori, la presenza degli orsi nella zona del progetto dipende dalla tranquillità dell’area, mentre la costruzione di un grande impianto industriale comporterebbe l’allontanamento degli orsi e di conseguenza l’interruzione della connettività dei corridoi ecologici che collegano il PNALM all’Alto Molise e al Matese. Quindi la centrale Pizzone II danneggerebbe non solo il PNALM ma anche il Parco Nazionale del Matese che rischia, grazie a Pizzone II, di non annoverare mai l’orso nella sua fauna.

Paesaggio, comunità e sviluppo sostenibile: cosa perderebbe l’Italia

Oltre all’impatto sulla fauna, l’iniziativa intende portare all’attenzione nazionale i rischi di carattere:

  • paesaggistico, con un’opera collocata in un contesto di altissimo pregio ambientale;
  • culturale, perché il paesaggio dei Parchi rappresenta l’identità delle comunità locali;
  • economico, poiché il turismo naturalistico e la valorizzazione delle aree interne dipendono dalla tutela dei Parchi e, nei Parchi, la tutela dell’ambiente deve garantire anche il futuro delle comunità e delle economie sostenibili;
  • giuridico-istituzionale, perché l’eventuale autorizzazione di Pizzone II costituirebbe un precedente nazionale, aprendo la strada a ulteriori progetti industriali dentro i Parchi.

Una scelta che potrebbe compromettere un modello italiano riconosciuto a livello internazionale, basato sulla conservazione, sulla connettività ecologica e sul valore del paesaggio.

L’iniziativa del 3 gennaio: cammini dai due Parchi e convegno pubblico

L’evento del 3 gennaio riunirà gruppi di camminatori provenienti dai paesi del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e del Parco Nazionale del Matese, che convergeranno a Colli al Volturno (IS).

Nel pomeriggio si terrà un convegno pubblico con:

  • esperti di corridoi ecologici e fauna appenninica,
  • interventi sulle ricadute paesaggistiche ed economiche,
  • testimonianze di associazioni, enti locali e cittadini su esempi di sviluppo economico compatibili con il patrimonio naturalistico e esempi di cooperazione di comunità.

L’obiettivo è chiaro: portare la questione a livello nazionale, perché riguarda il ruolo dei Parchi e la direzione che l’Italia sceglierà per il suo futuro ambientale.

Aperta la raccolta di adesioni per gruppi, associazioni e realtà territoriali

Il Coordinamento “No Pizzone II” invita:

  • associazioni,
  • gruppi escursionistici,
  • comunità locali,
  • realtà ambientaliste,
  • amministrazioni pubbliche

ad unirsi all’iniziativa.