di Tonino Atella

Venafro ed Isernia i centri maggiormente penalizzati, mentre si difende bene Agnone

I tempi cambiano, ed anche parecchio! Tutto si trasforma, e purtroppo molte volte non in meglio. Prendiamo i circoli sociali che nel Molise del recente passato tanto aggregavano ed altrettanto producevano sul piano sociale ed umano. Per dire della cosa soffermiamoci a Venafro, Isernia ed Agnone, giusto per restare nell’isernino.

Cosa resta oggi della bella realtà dei circoli sociali in tali centri? Ben poco per la verità, ripensando appunto alla positiva situazione dei decenni trascorsi. La partecipazione e l’apporto di un tempo sono un po’ ovunque solo ricordi del passato, rispetto alla deprimente realtà contemporanea. La città maggiormente penalizzata in tal senso è senz’altro Isernia, che nel suo recente trascorso aveva tante positività siffatte.

Per tutti basta ricordare il Circolo Marcelli, protagonista di una fortunata aggregazione sociale ed umana, nonché di intensa attività culturale. Oggi, niente più di tutto questo! Marcelli sparito, a conferma delle difficoltà in atto in quanto a partecipazione sociale. Da Isernia a Venafro. Nella prima città della seconda provincia molisana resiste, pur tra evidenti difficoltà in fatto di iscrizioni e presenze, il Circolo Culturale Leopoldo Pilla ai piedi della Casa Municipale di piazza Cimorelli, Comune che lo ospita in propri locali. Fondato nel 1870, il sodalizio -un tempo denominato “Circolo dei Signori” in quanto frequentato esclusivamente da notabili, benestanti, proprietari, ricchi ect.- reca il nome del docente venafrano di geologia all’Università di Pisa e patriota caduto a Curtatone assieme ai propri studenti pisani nell’ambito delle lotte risorgimentali.

Il Pilla sino ad un buon decennio addietro era frequentatissimo ed addirittura ambito in quanto ad iscrizioni. Oggi, sì resiste (anche se ha ceduto parte dei locali che aveva in fitto affinché vi si ospitassero servizi di pubblica utilità, data appunto la ridotta frequentazione), ma è poca cosa relativamente a presenze, iniziative ed attività sociale pensando alla sua storia recente. Anche gli iscritti, contenuti nel numero, non sono più delle predette classi sociali, ma provengono dagli ambiti più disparati della città. Un tempo il Pilla di Venafro era fucina e volano di tanto, era quotidianamente frequentatissimo e tale da promuovere questo, quello e tant’altro.

Oggi, data la ridottissima sua frequentazione, si è notevolmente autoridimensionato e l’intera collettività cittadina ne risente. Restando a Venafro di positivo nel settore c’è una realtà di tutt’altro spessore sociale e partecipativo : il Circolo Religioso, Sociale e Culturale San Nicandro. Ha sede nel Convento Francescano cittadino e tanto si attiva per creare, promuovere e coinvolgere. Promuove concorsi letterari, si fa attivo protagonista di pubblicazioni, indice iniziative varie (su tutte il Civis Anni) e cerca di sopperire alla evidente carenza cittadina di servizi sociali. Non sarà tutto, ma comunque è già tanto!  La chiusura con Agnone, città quasi in controtendenza viste le presenze di Circoli sociali : dal Cenacolo Francescano ad altri. Tanta cioè l’operatività socio/umanitaria in Agnone, basta citare la “N’docciata” giusto per esemplificare, cittadina che pare non risentire della crisi di partecipazione,  presenze ed attività socio/umanitarie avvertita invece in maniera consistente, per quanto appena scritto, prima di tutto ad Isernia e quindi anche a Venafro.

Ed allora l’auspicio è che i Circoli Sociali tornino presto ad essere realtà e promozione sociale un po’ ovunque in ambito provinciale, in modo da rilanciare il piacere dell’incontrarsi, del promuovere, del realizzare, del fare e dello stare assieme per il progresso e la soddisfazione di tutti.