Hanno partecipato a due educational tour a Brindisi e Roccascalegna per sperimentare modelli organizzativi gestionali efficaci e trarre spunto per migliorare l’offerta turistica del territorio dell’area interna del Molise, che unisce 33 comuni con capofila Agnone.

Gli operatori turistici ed animatori territoriali dell’area molisana dell’Alto Medio Sannio sono stati protagonisti di due educational tour, organizzati nell’ambito del progetto di turismo integrato promosso dalla SNAI – Strategia Nazionale Aree Interne Alto Medio Sannio, con il Comune di Agnone capofila. Nei giorni scorsi, i gestori degli attrattori territoriali, gli animatori operanti nella valorizzazione dei beni culturali e naturalistici, gli amministratori delle località dove sono presenti le mete di visita che fanno parte della rete dell’Alto Medio Sannio Card, la carta turistica che consente di ricevere sconti e vantaggi per visitare i luoghi della cultura, della natura e dell’enogastronomia del territorio che comprende 33 comuni della SNAI, hanno partecipato ad un workshop a Brindisi e poi a Roccascalegna (CH), per conoscere da vicino i modelli organizzativi gestionali efficaci di strutture e realtà presenti in altri territori, attraverso la testimonianza dei loro gestori, al fine di trarre spunto dalle buone pratiche per applicarle nell’area interna molisana. Un modo anche per rafforzare la conoscenza tra gli operatori della rete locale, confrontandosi con realtà che possono essere di ispirazione per strutturare offerte turistiche condivise, legate alla valorizzazione del territorio. «Fare queste esperienze, confrontarsi con realtà avanzate sui progetti turistici, è molto importante – sottolinea il sindaco di Agnone, comune capofila della SNAI Alto Medio Sannio, Daniele Saia – sia per la crescita professionale degli operatori e degli imprenditori, sia per apprendere dalle best practices di altre regioni che hanno puntato sullo sviluppo turistico. Il confronto è un punto di forza che può dare valore e stimolare nuove iniziative su tutto il territorio dell’Alto Medio Sannio».

A Brindisi, gli operatori molisani, tra cui gestori di musei e di aree naturalistiche, ma anche guide turistiche, hanno vissuto diverse esperienze di ispirazione, come il tour guidato tra storia e innovazione sociale: una passeggiata caratterizzata dal racconto di beni storici, alternato dall’incontro con rappresentanti di enti che gestiscono spazi pubblici che offrono anche servizi turistici, i quali hanno innescato processi di riqualificazione della città. A Brindisi è nato, con l’impegno del Comune, un incubatore di innovazione sociale sia pubblico che privato, Palazzo Guerrieri, che ha dato stimolo alla creazione di start up, le quali stanno lavorando anche nel campo dello sviluppo turistico della città. Sono tutte figlie del progetto Case Diffuse, che unisce progetti come BrioBrindisi, che ha messo in rete le realtà imprenditoriali, creando un canale unico per promuovere l’offerta turistica locale, attraverso il passaporto pugliese: i visitatori per ottenerlo devono fare una serie di esperienze, dalle visite guidate alla raccolta delle olive, per esempio, presso gli operatori del circuito. A Brindisi, città in cui vivono 90mila persone, ma dove non manca la fuga di cervelli verso il nord Italia, coinvolgere i giovani, con progetti innovativi, si sta rivelando una carta vincente. Un’altra iniziativa è “Brindisi e le antiche strade”, che lavora sul turismo legato ai cammini storici, gestendo case di quartiere, in cui ospitano anche tirocinanti e studenti universitari. E “Brindisi col mare”, che unisce la divulgazione scientifica con la promozione territoriale, rivolgendosi sia ai turisti, invitati a fare attività e conoscere l’ecosistema marino, sia agli stessi brindisini coinvolti in iniziative di tutela, realizzando, inoltre, progetti di formazione per le scuole e i cittadini. Al Tempio di San Giovanni al Sepolcro, il gruppo molisano ha incontrato Francesco e Fabrizio, due giovani che producono un amaro brindisino al carciofo, oggi divenuto tra i prodotti tipici del territorio.

A Roccascalegna, gli operatori della rete dell’Alto Medio Sannio Card hanno sperimentato come la sinergia tra il Comune e la Pro loco possa dare origine ad un processo turistico. Qui, il Castello, oltre ad essere riqualificato, è stato valorizzato, divenendo uno dei luoghi di visita più noti ed apprezzati del territorio abruzzese. Con una gestione attenta ed oculata, e il coinvolgimento di giovani lavoratori del paese coordinati dalla Pro Loco, il bellissimo maniero – oggi divenuto famoso come scenografia di film di successo, tra cui “Il Racconto dei Racconti” di Matteo Garrone, che l’ha voluto anche nella locandina dell’opera cinematografica che ha girato tutto il mondo ed è stata presentata al Festival di Cannes – è visitato da tantissime persone, ospita mostre, esposizioni, eventi pubblici e privati, tra cui matrimoni (dall’estero sono sempre più le coppie che lo scelgono come scenario di nozze). La fruizione turistica del castello ha dato linfa all’economia locale ed ha stimolato la nascita di attività commerciali e di manifestazioni, come la Pasquetta in stile Medioevo e i Mercatini di Natale. Un esempio virtuoso di come un piccolo paese sia riuscito ad organizzarsi intorno ad un attrattore, con risorse del territorio, come spiegato dal sindaco di Roccascalegna Domenico Giangiordano.

Il progetto di turismo integrato dell’Alto Medio Sannio Card continua con la diffusione della carta turistica, di cui a fine anno saranno presentati i risultati, con la promozione condivisa del territorio, e l’ampliamento della rete degli operatori locali.