di Mauro Gioielli
Quarant’anni fa moriva, negli Usa, il
mandolinista Giuseppe Pettine. Molto si
conosce della sua vicenda umana e della
sua attività musicale, ma alcuni aspetti sembrano
avvolti da un alone vagamente mitico,
come sovente accade con personaggi di
così alta statura artistica e di così avvincente
esperienza esistenziale, personaggi la cui
storia si trasforma talvolta in leggenda.
* * *
Giuseppe Antonio Luigi Pettine nacque
a Isernia il 13 febbraio 1874, da Angelo e
Raffaela del Rosso. A nove anni, iniziò a
studiare il mandolino sotto la guida di Camillo
Mastropaolo, mostrando subito una
naturale propensione per la musica e una
straordinaria abilità sullo strumento, tanto
da essere considerato un bambino prodigio.
Ad eccezione dei citati insegnamenti preliminari,
e nonostante le lezioni di teoria e
di composizione che ricevette a Napoli e
poi in America, la formazione musicale di
Pettine fu principalmente autodidattica.
La scuola mandolinistica providenciana
All’incirca nel 1889, la famiglia Pettine
emigrò negli Stati Uniti d’America, stabilendosi
a Providence (Rhode Island).
A quel tempo, negli States il mandolino era
uno strumento poco conosciuto e, in seguito,
fu soprattutto Giuseppe Pettine che – attraverso
la sua opera di insegnante, compo sitore e concertista – lo fece apprezzare e ne
diffuse la pratica. A Providence, ancora giovanissimo,
egli cominciò a dare lezioni e,
ben presto, divenne «the most famous
teacher».
Tra i suoi allievi compaiono noti
mandolinisti; quali Alfonso Balasone (alias
Albert Bellson) e William Place jr.
Con l’insegnamento nella patria adottiva,
Pettine diede inizio a quella che può
essere considerata una vera e propria scuola
mandolinistica providenciana, che dopo di
lui continuò col citato W. Place jr. e successivamente
con Hibbard Perry, allievo di Place
e fondatore, nel 1971, della Providence
Mandolin Orchestra.
La scuola providenciana
vanta anche altri eccellenti plettristi ed è
tuttora fucina di talenti.
Una celebrità
A dimostrazione della fama di Pettine, elogiative
notizie che lo riguardano si rintracciano
in molte fonti.
In uno studio sul mandolino pubblicato
da George C. Krick, si legge: «The man who
undoubtedly has contributed more than anyone
else to the American literature of the mandolin,
is Giuseppe Pettine. Coming to his adopted country
in his teens, Pettine brought with him an all
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