Credo che siamo in dirittura d’arrivo. A breve ci sarà la proclamazione del nuovo Presidente della Giunta regionale del Molise, Prof. Toma, e dei Consiglieri regionali dei vari schieramenti politici.

Un cambio di rotta, con una nuova amministrazione targata Centrodestra.

I cittadini molisani, e in particolar modo i giovani, i disoccupati e i cassaintegrati, si aspettano molto dal nuovo Governo regionale, molte sono le speranze di chi non riesce a dare un futuro alla propria aspettativa di vita.

Ciò che il Popolo in sostanza chiede è discontinuità dalla politica del dire caratterizzante la precedente amministrazione.

A parere del Movimento regionale del Guerriero Sannita, quel che occorre fare è investire sul futuro del Molise, visto che, con il Governo Frattura, gli investimenti hanno subito un duro colpo, rallentando considerevolmente la crescita del PIL (a breve termine), incidendo pesantemente sul potenziale molisano (a lungo termine) e relegando la nostra regione tra le ultime d’Italia.

 È tempo di puntare seriamente sulle infrastrutture e sul sociale, perché il Molise soffre un grave deficit infrastrutturale, dai trasporti alle telecomunicazioni.

Per fare ciò è necessaria una seria politica, che riesca a veicolare nel Molise risorse economiche dal Fondo  per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del paese, dal Programma Quadro 2014-2020, dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dal Fondo di coesione.

A fronte dei sempre più numerosi nuclei familiari che vivono nella totale povertà e dei giovani senza lavoro, bisogna dare priorità agli investimenti nel settore sociale.

Rispetto al governo Frattura c’è la necessità di attuare politiche sociali più efficaci, anche attraverso un impiego più efficiente delle risorse UE, in particolare quelle attinte dal Fondo sociale europeo.

Ciò al fine di rispondere al meglio all’aumento della povertà, all’esclusione sociale e ai livelli sempre più preoccupanti di disoccupazione, soprattutto tra i giovani.

A questi problemi si aggiungono l’incremento della popolazione anziana e la contrazione del numero di persone in età lavorativa, che mettono ulteriormente a dura prova la sostenibilità del sistema di protezione sociale.

Non ultimo e non meno grave il fenomeno dell’emigrazione di ritorno di oriundi italiani, in particolare dal Venezuela, costretti a “fuggire” da una situazione di grandi conflitti sociali, lì dove la vita è costantemente in pericolo, le cure mediche impossibili, il mangiare introvabile.

Sono decine e decine i nuclei familiari che oggi hanno fatto ritorno nel Molise, trattasi spesso di persone con cultura e professionalità, molte delle quali alla richiesta di un “permesso di soggiorno in attesa di cittadinanza”.

Un iter burocratico per certi versi lungo, che non consente a questi nostri connazionali di provvedere al proprio sostentamento, anche in ragione dell’impossibilità in termini normativi di poter lavorare.

Credo che vada fatta una ricognizione di quanti siano questi nostri connazionali di ritorno dal Venezuela e che occorra intervenire dando ad essi una dignità di sostentamento economico in attesa del permesso di soggiorno.

Parola chiave è, dunque, discontinuità dal passato.

Il primo messaggio da dare al Popolo deriva dalla composizione della Giunta regionale, leggo e ascolto dagli organi di stampa i probabili Assessori, tutti Consiglieri regionali eletti dal Popolo e credo che questo sia un primo segnale discontinuità, a fronte di Giunte che, nel passato, hanno visto assessori esterni, cooptati per le solite ragioni politiche e non certo per ragioni di necessità operativa Istituzionale.

Il Presidente regionale

Giovanni Muccio