Giovancarmine Mancini
CONFERENZA STAMPA – SPRAR

«Basta prelievi sulle coste libiche. Basta a chi specula per ottenere facili e cospicui introiti. Prima gli italiani!». Così ha aperto, questa mattina, nella Sala Raucci del Comune di Isernia, la sua conferenza stampa Giovancarmine Mancini, consigliere comunale di Alleanza per il Futuro, che ha voluto incontrare i giornalisti per puntualizzare la propria posizione riguardo agli Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati).

«Il 90% dei Comuni italiani non ha aderito allo Sprar – ha detto Mancini –. Mi sembra un dato oltremodo significativo. Inoltre, quasi tutti gli enti che hanno aderito non hanno ottenuto alcuna chiusura dei Cat, né tantomeno il rispetto della clausola di salvaguardia. La cosa risibile è che il centrosinistra isernino ha criticato la scelta del Consiglio comunale e dell’amministrazione d’Apollonio, cioè quella di non aderire allo Sprar, dimenticando che la Regione Molise è stata assente all’incontro Anci-Regioni per individuare il numero preciso degli immigrati da ospitare nel nostro territorio. In pochi sanno, e sicuramente non gli illuminati democomunisti locali, che le casse del nostro Comune languono e che il testo normativo dello Sprar prevede un cofinanziamento comunale del 5% sul progetto, nonché un ulteriore costo del 7% legato alle spese di integrazione.
Ma c’è di più, – ha aggiunto il consigliere di Alleanza per il Futuro – l’art. 13 del Decreto 10 agosto 2016 del Ministero dell’Interno prevede che il finanziamento statale per la realizzazione dei progetti legati allo Sprar venga erogato non in un modo certo ma “in base alla disponibilità finanziaria dello Stato” e “secondo una graduatoria”. Sinceramente auspico che le poche somme esistenti siano destinate ad altro. Anche i tempi di erogazione dei finanziamenti non sono certi; per questo i Comuni potrebbero essere costretti ad anticipare cospicue somme per conto del governo centrale.
Fortunatamente, – ha concluso Mancini – le previsioni catastrofiche di mille migranti presenti a Isernia tra un anno, fatte da qualcuno in questi giorni, potrebbero risultare assolutamente infondate. Ma per tutelare la città il Comune deve utilizzare tutti i mezzi e gli strumenti che la normativa gli assegna, salvaguardando la salute e l’interesse pubblico, controllando, con gli uffici tecnici comunali e con i vigili urbani, il numero dei migrati ospiti nei Cat e l’idoneità edilizia delle strutture utilizzate, segnalando direttamente alle autorità competenti tutte le irregolarità emerse e, se del caso, chiedendo la chiusura degli stessi Cat».