Riposti i cappelli da ferroviere nel cassetto, archiviati i frizzi e i lazzi della carnevalata messa in piedi per l’inaugurazione dei nuovi treni Swing (anzi dell’unico dei tre per ora acquistato dalla Regione), cosa è rimasto ai viaggiatori molisani? Disagi, disagi e ancora disagi.

Eppure durante il viaggio inaugurale del nuovo treno tra Campobasso e Bojano i capistazione per un giorno, il Presidente Frattura e l’Assessore Nagni, avevano allietato la tratta con sperticanti promesse quali “meno disagi per i viaggiatori”, “recupero di un rapporto di qualità con Trenitalia”, “basta binari più che periferici”, tutto suggellato da un nuovo contratto di servizio, chiudendo con un augurante “buon viaggio a tutti, buon viaggio al Molise”.

Peccato che quasi in contemporanea a queste affermazioni centinaia di pendolari molisani, costretti ancora a viaggiare sulle fatiscenti automotrici ALn 663, continuavano a subire gli stessi disservizi che oramai denunciamo inutilmente da tanto, troppo tempo: ritardi incalcolabili, corse soppresse, autobus sostitutivi e malfunzionamenti vari e indecifrabili che spesso hanno costretto i macchinisti a procedere per alcuni tratti ad una velocità di crociera di 50 km/h.

Malfunzionamenti che non hanno risparmiato neanche il treno Swing nel suo primo vero viaggio, quando partito da Campobasso è arrivato a Roma con circa un’ora di ritardo a causa della rottura di un tubo, con grande imbarazzo di Trenitalia e soprattutto della Regione che, goffamente, hanno cercato di giustificarsi dell’accaduto.

Da lì in poi si è aperta una settimana tragica per i pendolari molisani che oltre a treni mal funzionanti e binari che definire scomodi è un eufemismo (perché il 18 promesso dall’Assessore Nagni per dire addio al famigerato 20bis non è altro che un binario che si trova oltre la banchina che divide il 17 dal 19, quindi un atro 20bis), hanno trovato un altro nemico nel gran caldo di questi giorni, particolarmente pericoloso per i viaggiatori costretti a stazionare su carrozze senza aria condizionata.

Purtroppo non sono mancati malori, momenti di panico e apprensione, e le successive recriminazioni, ovviamente comprensibili, da parte di coloro che nel 2017 vorrebbero viaggiare in treno in maniera decente e che ancora oggi sanno quando partono ma il più delle volte non sanno come, dove, quando e se arrivano. Di fronte alle giuste polemiche scatenate dai pendolari molisani qual è stata la risposta dell’Assessore Nagni?

La solita da oramai più di tre anni: “lavoriamo per risolverli”, per poi trincerarsi dietro un report di Trenitalia che parla di 86 treni su 100 che arrivano puntuali, come se l’unico problema dei treni molisani fosse il ritardo. Ma come ci arrivano? Forse andrebbe chiesto a chi abitualmente viaggia su questa tratta, perché muoversi da Roma a Campobasso con temperatura esterna di 40 gradi e una interna di 48 è davvero una cosa fuori dal mondo, e ancora una volta ribadiamo che i pendolari molisani non sono cittadini di serie B e hanno diritto di avere le stesse condizioni di coloro che viaggiano in altre regioni.

“La soluzione migliore sta nella ricerca del partner sul mercato”, bene Assessore, si faccia finalmente questa benedetta procedura informativa europea che torna ogni volta in auge a fronte di polemiche sui disservizi con Trenitalia, però fino al 2023 c’è questo contratto ponte quindi si intervenga da subito per migliorare realmente tutta la situazione molisana, perché, per inciso, da tanto tempo ci si concentra sulla tratta Campobasso – Roma che ha indubbiamente un valore strategico per la nostra regione, però non bisogna distogliere l’attenzione anche da quello che succede sulla tratta Campobasso – Napoli dove i disservizi sono purtroppo soventi, e proprio nei scorsi giorni il tanto celebrato Swing è stato mandato a prelevare i passeggeri del treno partito da Napoli e fermo da più di mezz’ora nella stazione di Carpinone, dopo una serie di soste sempre più lunghe e frequenti.

La situazione non è più tollerabile, tutti i pendolari molisani meritano rispetto e un servizio efficiente.