di Tonino Atella
Furto nella Basilica di San Nicandro a Venafro, luogo di culto assolutamente rispettato da tutti i venafrani custodendo i resti mortali del Patrono San Nicandro, meno che evidentemente dai ladri i quali al momento restano sconosciuti ma sulle cui tracce si stanno muovendo i Carabinieri della Compagnia della città dopo la denuncia del Superiore dei Frati Minori Cappuccini di Venafro, Fr. Cosimo Vicedomini. I malviventi si sono impossessati di circa 600 euro, custoditi nella sacrestia della Basilica e raccolti tra i fedeli per il restauro di un’antica statua lignea della Madonna, esposta in Basilica. Sull’accaduto le dichiarazioni di Fr. Vicedomini, il Superiore del Convento e Guardiano della Basilica del Santo Patrono: <Appena scoperto il furto -afferma il religioso- si provvide ad informarne le forze dell’ordine, esattamente i Carabinieri di Venafro, che subito avviarono le indagini per individuare i responsabili al momento ancora sconosciuti e recuperare la refurtiva, occorrente per il restauro di un’antica statua lignea della Madonna. La somma raccolta e purtroppo rubata era il frutto delle libere offerte dei fedeli che tenevamo in sacrestia in attesa di pagare la ditta artigiana pugliese specializzata in restauri e che in passato aveva già lavorato nel nostro sito religioso>. Ha sospetti? <Assolutamente no, anche se penso che trattasi di persone che negli ultimi tempi si sono aggirate per Convento e Basilica, individuando cosa portar via e purtroppo riuscendovi>”. Cosa si sente di dire in merito a tale furto? <Abbiamo massima fiducia nell’operato delle forze dell’ordine, che stanno facendo del loro meglio. Mi auguro l’immediato recupero della refurtiva, data la sua finalità>. Notizia sconsolante e sconfortante la presente, dato il luogo dov’è avvenuto il furto: la Basilica di San Nicandro. Sito assolutamente sacro per tutti i venafrani nessuno escluso, e da sempre degno del massimo ed assoluto rispetto popolare. Un dato storico che fa escludere a priori il coinvolgimento di menti e personaggi locali in quanto avvenuto. Le forze dell’ordine comunque, giusto come spiegato dal Padre Superiore Fr. Cosimo, non stanno risparmiando energie per smascherare i malviventi e recuperare il mal tolto. I venafrani seguono con tantissima passione ed interesse lo sviluppo della vicenda, in attesa della buona nuova: ossia l’identificazione dei ladri ed il recupero dei 600 euro. Chiudendo con altro sonoro “schiaffo” subìto dalla diffusa fede popolare cittadina per il Patrono San Nicandro, si ricorda il furto sacrilego dello storico busto argenteo del Patrono, opera della scuola orafa napoletana del ‘600, avvenuto a fine giugno del 1986 nella sacrestia della Chiesa del SS Viatico (alias Chiesa di Cristo) nel centro storico di Venafro e da allora non più ritrovato. Si spera adesso tutt’altro esito per la sottrazione dei 600 euro dalla sacrestia della Basilica, occorrenti per il restauro di un’antica Madonna lignea.