La situazione a Frosolone con la Vertenza contro Enel e il parco eolico in Località Acqua Spruzza, il primo insediamento eolico sperimentale sugli appennini, si fa sempre più incandescente. Il mancato rispetto della convenzione da parte di  ’Enel Green Power che avrebbe dovuto garantire al Comune di Frosolone quanto dovuto (la progettazione di 3 pali eolici  che avrebbero portato forti vantaggi economici per la comunità locale).   La consegna di tale progetto NON C’E’ MAI STATA, tant’è che nel 2012 a ben 8 anni di distanza dalla firma della concessione, il Comune dette mandato ai suoi legali citando per danni (ben 7,3 milioni oltre interessi e rivalutazione)  la società Enel Green Power.
Il Giudice di primo grado del Tribunale di Isernia nel maggio 2018 diede ragione al Comune benchè riguardo al quantum, sulla base di una discutibilissima valutazione del CTU, riconobbe  il danno per il Comune di soli 516 mila euro.
Nonostante l’esigua somma riconosciuta al Comune dal Giudice, il fatto gravissimo è che l’Enel Green Power ha ricorso in appello disattendendo ulteriormente nei fatti il rapporto fiduciario con il Comune e soprattutto con i suoi cittadini. In merito si è costituito anche un Comitato civico “Davide Contro Golia” e, oggi attraverso il Consigliere di opposizione il Dott. Maurizio Trillo, parrebbe che ci siano delle novità negative qualora venissero confermate.

Da indiscrezioni fondate – afferma Trillo – si viene a sapere che ENEL propone al Comune d Frosolone una transazione che prevede un prolungamento di 10 anni per la convenzione della montagna e la possibilità di potenziare il campo eolico in località Acqua Spruzza- Ma a fronte della richiesta di risarcimento per il mancato rispetto della convenzione per circa 8 milioni di euro ed il riconoscimento da parte del giudice di primo grado di un dovuto di 516 mila euro, Enel ha la tracotanza di proporre al comune di Frosolone l’elemosina di 300 mila euro totali! Chiediamo – conclude il Consigliere comunale Trillo – che il consiglio convocato appositamente REVOCHI subito la convenzione e pretenda il ripristino dei luoghi! Una diatriba che non finisce qui.