In Commissione Bilancio alla Camera il Pd nazionale fa il palo a quello regionale e approva un emendamento che rende legge il Piano operativo sanitario molisano. Una procedura vergognosa, una scorciatoia per superare gli oggettivi problemi dei ricorsi, scavalcare l’ostilità di migliaia di cittadini ed evitare il confronto con il Consiglio regionale già esautorato una prima volta con il commissariamento
Il governo Gentiloni-Renzi regge il gioco al presidente Paolo Frattura e impone al Molise una Sanità che fa acqua da tutte le parti. Ciò che non doveva accadere, quindi, è accaduto: il piano sanitario di Frattura entra nella proposta di manovra finanziaria che probabilmente domani passerà con la fiducia in Aula.
Già giovedì scorso, quando da Roma è arrivata la notizia del blitz in Commissione Bilancio, il MoVimento 5 Stelle è stato il primo a denunciare l’inserimento dell’emendamento sulla Sanità molisana nella ‘manovrina’ del governo e ha provato a correre ai ripari presentando unsubemendamento scritto qui in Molise e recapitato in Commissione a Roma. Un subemendamento che riporta allo scoperto tutte le contraddizioni del Piano che abbiamo evidenziato già mille volte.
Questo ‘progetto sfascia-Sanità’, infatti, non rispetta in più punti il Decreto 70 (il cosiddetto Balduzzi): non lo dice solo il MoVimento 5 Stelle, ma lo ha già sancito una ordinanza del Tar Molise.
Inoltre il Piano è subordinato a una serie di impegni presi in conferenza Stato-Regioni il 3 agosto scorso ma non ancora del tutto rispettati. Manca infatti il documento più importante, quello relativo all’integrazione tra Ospedale ‘Cardarelli’ e Fondazione ‘Giovanni Paolo II’. Nel frattempo, però, continuano a chiudere i reparti e continuano i tagli ai servizi come conferma lo stop ai ricoveri in degenza per l’Oncologia proprio al ‘Cardarelli’ senza aver predisposto alcuna alternativa realmente operativa. Accanto alle carenze sanitarie, certamente primarie, però c’è da registrare anche larecita politica.
In questi giorni siamo stati costretti ad assistere a un fiume di dichiarazioni. In tanti hanno parlato di Sanità pur non avendo alcuna credibilità. Il primo è stato Michele Iorio che ha contestato la pratica utilizzata dal governo Gentiloni, forse dimenticando che è la stessa procedura usata nel 2011 dal governo Berlusconi per approvare il Piano sanitario della Regione Abruzzodel governatore di centrodestra Gianni Chiodi. Inoltre è stato proprio Iorio a dare avvio al gravissimo indebitamento sanitario del Molise; è stato proprio Iorio ad evitare di togliere posti letto ai privati, quindi è stato proprio Iorio a portare la Regione al commissariamento.
Ma abbiamo dovuto assistere anche alle esternazioni di Danilo Leva che ora si sbraccia contro la privatizzazione della Sanità, ma che nel 2013 benediceva l’ingresso del ‘gruppo Patriciello’ nel centrosinistra. Una unione che indirettamente ha comportato le attuali storture politiche e rappresentative molisane fatte di interessi privati in ambito pubblico. Interessi che non devono esistere ancor di più nel settore più delicato: la Sanità.
Abbiamo dovuto addirittura assistere all’appello trasversale di Iorio a Leva e al Pd in nome degli stessi molisani che da anni sono alle prese con una Sanità carente proprio grazie alle loro errate scelte politiche.
Il MoVimento 5 Stelle Molise è invece andato per la propria strada, senza tentare improbabili sponde dell’ultim’ora, senza provare inciuci tecnici. Ci vuole coerenza: sempre e comunque. La coerenza che invece non hanno avuto quei consiglieri regionali di maggioranza che in Molise attaccano più o meno velatamente Frattura e il suo modo di concepire la Sanità, ma che poi davanti ai propri rappresentanti a Roma non hanno il coraggio di difendere i propri concittadini.
Quella di oggi è stata la giornata peggiore per la Sanità molisana. Ce ne accorgeremo presto e forse neanche mandare Frattura a casa potrà servire a qualcosa.