di Pietro Tonti

Prestigioso incarico per il molisano, già Segretario Generale Abruzzo Molise della Cgil Franco Spina, nominato all’unanimità, Segretario Generale della Camera del Lavoro della provincia di Chieti.

Un molisano di cui anche gli abruzzesi riconoscono le doti e le capacità gestionali, persona competente e stimata, in uno dei sindacati più importanti nel panorama nazionale.

Oltre a fare gli auguri a Franco Spina per l’elevato incarico ottenuto, abbiamo approfittato per comprendere dal suo punto di vista, se la destinazione dei fondi del PNRR al Molise, siano spesi nella giusta direzione e quali le problematiche legate a questa enorme mole di denaro che giungerà in una regione che ha tante criticità come la nostra.

Spina ha affermato: << Oramai il dado è tratto, i fondi serviranno oltre che per la transizione ecologica, anche per il parziale rifacimento delle reti idriche nei comuni molisani, le quali registrano data la vetustà, rotture continue e ingenti investimenti che le amministrazioni comunali non hanno per rifarle di sana pianta. Altri finanziamenti sono previsti per la viabilità. Naturalmente il denaro del PNRR non sarà sufficiente per rifare le reti idriche in tutti comuni che ne hanno la necessità, bisognava in tempi utili programmare, ma alla scadenza non si è fatto. Si avrà comunque uno step importante anche nel segmento idrico con quel 30% di fondi utili allo scopo. Rilevo – ha continuato – il solito problema di una scarsa programmazione e una strategia a medio e lungo termine che nel Molise manca.

Anche l’arrivo del Ministro Carfagna a novembre presso l’Unimol, lanciando l’avvento dei  fondi  di investimento infrastrutturali per la realizzazione di nuovi edifici scolastici in Molise, ha fatto emergere un altro grande problema da non prendere sotto gamba. Bisogna stare attenti proprio alla programmazione anche in questo caso, abbiamo una popolazione in forte decremento demografico, puntare su nuovi edifici scolastici  con centinaia di coppie che senza lavoro vanno fuori regione per trovarlo, non ci sono e non ci saranno  più bambini che possano riempirle, potrebbe essere assolutamente inopportuno investire in questa direzione. Si rischia di realizzare cattedrali nel deserto – afferma  Spina – basterebbe mettere in sicurezza l’esistente con meno sprechi. Ricordiamoci che i fondi del PNRR bisognerà anche parzialmente restituirli e quindi attenti ad adoperarsi con la massima attenzione al fine di non gettarli alle ortiche.

In questo momento – conclude il Segretario Generale della Cgil –  scontiamo la programmazione del PNRR bloccata sugli equilibri politici, su chi deve gestire i soldi a livello governativo, in attesa dell’elezione del  Presidente della Repubblica. Tutto rimandato al 2022>>.