di Pietro Tonti

Rilancio del turismo, infrastrutture, rivalorizzazione di borghi e sentieri antichi. Il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica – il famoso CIPE – ha deliberato nel Conte uno, 220 milioni di euro per il Cis, il Contratto Istituzionale di Sviluppo. L’undici il presidente del Consiglio Conte verrà di nuovo in Molise nel suo secondo mandato a ratificare con la firma questa grande opportunità per il popolo molisano, Ma vi sono  certamente perplessità, nelle modalità e nelle destinazioni dei finanziamenti. Qui i molisani si giocano il futuro e la stessa permanenza in questa regione, per cui tanto denaro dovrebbe essere speso in direzione di un reale sviluppo e non con la leggerezza con cui negli ultimi 40 anni si sono spesi centinaia di milioni di lire prima, e decine di milioni di euro poi, per avere il deserto Molise che conosciamo bene.

Dei 330 progetti presentati in 5 mesi, quelli più significativi approvati nel tavolo istituzionale del Contratto di Sviluppo per la regione del Molise sono 66, risultati immediatamente finanziabili. Tra questi, il progetto più importante  è quello relativo allo sviluppo turistico lungo i tratturi molisani, per complessivi 130 milioni di euro.

Abbiamo in altri articoli, ampiamente posto in risalto la stranezza dell’investimento, a cui vanno le nostre preoccupazioni e quelle di chi amministra la regione Molise, di sindacati e di gente comune.

Conte viene a firmare un contratto di cui i molisani ignorano le procedure, cosa porterà in termini occupazionali, come si è giunti a destinare una cifra così importante ai tratturi che nel corso degli anni hanno assorbito tantissime risorse economiche, non portando nulla in termini di lavoro o sviluppo turistico, essendo i tratturi una striscia di terra lunga 330 chilometri con manutenzione zero e scarsamente frequentata.

Qual è l’idea che Conte si è fatta sullo sviluppo dei tratturi? E’ normale destinare tutto questo denaro su un progetto di cui i molisani ignorano totalmente se può essere davvero un’occasione per non continuare a fuggire dal Molise in cerca di lavoro;  se in questa idea vi è la possibilità di procrastinare il proprio futuro nella terra natia?

Domande a cui non si trovano risposte. Le uniche pubblicazioni a cui i molisani possono far riferimento a questo progetto è solo la cifra milionaria di 130 milioni, che saranno spesi in 61 comuni e il comune capofila è Campodipietra, ben poco per avere la percezione se questo denaro possa davvero essere utile allo sviluppo o andranno solo a riammodernare centri storici deserti per undici mesi l’anno e a manutenere tratturi frequentati dalla sola mandria della famiglia Colantuono, solo d’estate, una volta l’anno.