Ridotte e contratte le prestazioni, sono spariti gli utenti
di Tonino Atella
“Andamento lento …”, citava una nota canzone degli anni ’80 di Tullio De Piscopo. La si prende in prestito per dire della situazione, appunto dell’andamento lento, che contraddistingue oggi l’ambulatorio a gestione infermieristica (l’ex Pronto Soccorso) del SS.mo Rosario di Venafro. In effetti al nosocomio venafrano è stato soppresso il precedente ed essenziale servizio di pronto soccorso, sostituendolo con un ambulatorio dalle presenze solo infermieristiche. Una sorta di recapito dove praticare medicazioni o altro attinente la professione infermieristica oppure, in caso di gravi condizioni fisiche del paziente, da dove partire in tutta fretta ed a sirene spiegate dell’autoambulanza per raggiungere altro ospedale e finalmente ricoverarvi il malato per le necessità del caso. Conseguentemente, e senza che il personale destinatovi abbia responsabilità o colpe alcune, tale ambulatorio infermieristico del SS Rosario non rappresenta affatto il top dei desiderata della collettività dell’estremo Molise occidentale in fatto di urgenze ect., dal che scaturisce la sua assai ridotta frequentazione da parte dell’utenza e di conseguenza il predetto … “andamento lento” del servizio in questione, alias la forzata inoperosità degli addetti, di sicuro i primi insoddisfatti di tale incredibile situazione. I pareri nel merito dei residenti del mandamento venafrano, ammontanti a circa 20mila unità ? Nient’affatto teneri, come facilmente si capirà, essendo stati privati in toto della sanità pubblica dell’urgenza. E vedendosi costretti ad essere sballottati a destra ed a manca a bordo delle autoambulanze, in caso di necessità. Ieri cioè al SS Rosario di Venafro pronto soccorso operativo al 100% con primario, sanitari, infermieri, reparto ed attrezzature specialistiche per fronteggiare l’emergenza dei tanti che quotidianamente vi si rivolgevano. Oggi, soppressa ogni cosa e spariti i malati, l’ “ andamento lento “ in tale ambulatorio vi regna purtroppo h 24, o quasi! Sulla questione, a dir poco delicata, la domanda di tanti : è così che deve andare la sanità pubblica per le popolazioni dell’estremo Molise dell’ovest ? Se qualcuno vorrà rispondere e spiegare, ospiteremo ben volentieri.