Dal pubblicista e scrittore Tonino Atella riceviamo la nota che di seguito pubblichiamo.

< “Venafro è amante del forestiero !”. Affermazione storica della città, ovviamente con implicazioni anche positive quando si è trattato di forestieri noti, influenti, di peso e come tali meritevoli di spazi, menzione, massimo riguardo e quant’altro.

Una sorta di esterofilia, di cui la città si è sempre fregiata, avendo trovato nel corso della propria storia eventi e personaggi cui affidarsi in toto e a pieno titolo, attesa la loro valenza e lo spessore nei diversi campi. Nel corso dei decenni siffatto “amore” per il forestiero non ha risparmiato lo stesso mondo amministrativo locale, tant’è i sindaci non venafrani che in passato hanno guidato amministrativamente la città. Negli ultimi tempi addirittura siffatta esterofilia, o amore per il forestiero se si preferisce, ha letteralmente preso il sopravvento in campo culturale, con tanti nomi di non venafrani chiamati puntualmente ad impreziosire la vita cittadina con eventi ed appuntamenti di vario tipo, mentre ai venafrani toccava la … sedia in platea per applaudire.

La conseguenza, sotto gli occhi di tutti, è che si è accantonata di fatto l’intellighenzia venafrana o quanto meno tutti coloro che in città e a vario titolo continuano a prodigarsi ed operare in campo culturale, sino ad arrivare ad un’autentica e penalizzante sottovalutazione o addirittura emarginazione del “prodotto venafrano” rispetto a quello forestiero, che evidentemente tanto attizza ed intriga determinate menti … ! L’ennesima conferma di siffatto trend, assolutamente negativo per la città, arriva giusto in questi giorni con “Libri e dintorni”, un mese e mezzo di eventi, testi ed autori promosso dall’amministrazione comunale di Venafro, spalleggiata da istituti scolastici locali e determinate associazioni cittadine, per far conoscere ed apprezzare quanto rispettabili signore/i producono in ambito editoriale con impegni di varia natura.

Orbene, premesso il massimo rispetto per tutti, forestieri compresi , è consentito o no chiedersi il perché ed il come di scelte ed individuazioni di autori e libri di ogni angolo e provenienza, eccezion fatta per scrittori, autori e libri di Venafro ? O forse c’è qualcuno che ritiene che a Venafro ci sia poca “cosa” in giro, cioè solo “quisquilie e punzallacchere” per dirla alla Totò, mentre solo da altri lidi arrivano contributi sostanziosi, e come tali meritevoli del continuativo proscenio, contrariamente alla produzione socio/culturale venafrana che secondo i signori di cui innanzi sarebbe poca cosa ? Si creda : non è affatto campanilismo o populismo il discorso in essere, né tanto meno volontà di denigrare altri, ma constatazione di una deprimente ed avvilente distorsione della realtà da parte di taluni ! Di grazia, che c’è sotto ? Venafro, signori, non sarà il massimo in assoluto, ma nemmeno il nulla, come qualcuno scioccamente pretende di far passare ! Ed allora, in conclusione : finiranno prima o poi siffatte distorte mentalità, dando certamente a Cesare quel che è di Cesare, ma anche a Venafro quel che è di Venafro ? Non c’è che da augurarselo per il bene di tutti i venafrani, nessuno escluso ! >.