Ennesima morte sul lavoro sempre lo stesso killer: il sistema capitalista

Il volo di oltre 30 metri dall’impalcatura del costruendo viadotto sulla A14 nel comune di Campomarino, dell’operaio cinquantacinquenne Mario Tracinà, è l’ennesima morte sul lavoro avvenuta il 7 maggio scorso, aggiungendo il Molise alle altre regioni dove in questi giorni si sono verificati altri incidenti mortali sul lavoro.

L’operaio era dipendente di una ditta in subappalto.

A parte la scontata solidarietà verso i cari dell’ennesimo operaio morto sul lavoro padre di due figli, ciò che ci preme denunciare è la questione sociale generale posta dalla mancanza di sicurezza sul lavoro, dovuta sostanzialmente al capitale ed alla sua spietata legge del profitto, che  rendono carta straccia ogni norma giuridica che sia scritta nella Costituzione o nei migliori codici del lavoro .

Non entriamo minimamente negli aspetti giudiziari  che non ci appartengono ed il cui esito è riservato alla magistratura.  E ci interessa relativamente quale sarà l’esito delle indagini “per accertare se l’operaio avesse avuto un malore” e se non si era “allacciato bene”: noi comunisti abbiamo il dovere di ricordare che le norme di sicurezza sono fatte proprio per prevenire l’eventuale errore umano sul luogo di lavoro!

Insomma non è solo questione di responsabilità individuale di questo e quel padrone di azienda: la strage che ogni anno si ripete sul lavoro parte sempre dallo stesso killer, il sistema capitalistico, un sistema che subordina tutto, ed in primis l’uso della forza lavoro, al saggio del profitto.

Ed è questa la radice  profonda della strage, una vecchia storia: risparmiare sui meccanismi di sicurezza nel luogo di lavoro per garantire i profitti desiderati dai padroni, tanto più quando ci sono “massimi ribassi” e subappalti.

La lotta immediata per la sicurezza sul lavoro non può essere perciò slegata da una lotta più ampia in prospettiva: ricostruire di un fronte unico della classe lavoratrice, anche nel Molise, che rivendichi la nazionalizzazione senza indennizzo, sotto il controllo delle maestranze, delle aziende dove si muore sul luogo di lavoro, nonché i poteri di veto dei lavoratori in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.

Una battaglia che tiene insieme le esigenze immediate e quotidiane di tutela e la prospettiva di un governo dei lavoratori, unico in grado di sradicare il sistema capitalistico e con esso questa piaga mortale che affligge ogni anno il mondo del lavoro.